Una Pulce sul grande schermo, in stile Rocky

Diego Maradona lo ha eletto suo successore, la giuria del Pallone d'Oro lo ha premiato dal 2009 al 2012 (e probabilmente lo farà di nuovo) come miglior giocatore del mondo, i suoi gol hanno permesso al Barcellona di vincere due finali di Champions League in tre anni. E adesso la storia di Leo Messi diventa un film «alla Rocky». È una storia che arriverà nelle sale in tempo per i Mondiali del 2014 in Brasile, ma che parte da lontano, da un contratto firmato dalla «Pulce» su un tovagliolo di carta in un bar che l'avrebbe portato, ancora tredicenne, a lasciare una tranquilla vita di provincia a Rosario in Argentina per trasferirsi a Barcellona e giocare per il club blaugrana, la squadra che da quel momento si sarebbe presa cura di lui, aiutandolo a vincere una deficienza alla somatotropina che gli impediva di crescere normalmente e che minacciava di impedirgli di vivere una vita normale.
Oggi Leo Messi, nonostante un'altezza inferiore alla media è (e rimarrà per molti anni) il giocatore più forte del mondo: «Il pallone gli resta attaccato al piede», ha detto di lui Maradona. Il film, tratto dal libro del giornalista sportivo italiano Luca Caioli, racconterà tutta la sua vita attraverso decine di interviste condotte con i genitori discendenti di emigrati delle Marche, i suoi familiari, i suoi allenatori dal Grandoli, il team allenato dal padre operaio in una acciaieria, e la squadra argentina Newell's Old Boys; Rjikaard e Gianluca Zambrotta del Barcelona; Jorge Valdano molti altri dall'Argentina, Pablo Zabaleta del Manchester City e l'ex difensore del Chelsea Asier del Horno oltre a un incontro con lo stesso Messi.


A Epic Picture, una società di produzione di Beverly Hills, il compito di trasporre la saga del venticinquenne argentino per il grande schermo: «Il pubblico si commuoverà venendo a contatto con questa incredibile storia di un ragazzo che combatte per vedere realizzato il proprio sogno per quanto a prima vista impossibile», ha detto a Variety il co-fondatore di Epic, Shaked Berenson, che con il socio Patrick Ewald sta negoziando con sceneggiatori e produttori per assicurare che il progetto vada in porto nei tempi prefissi.

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