Il Punto

L a proiezione tecnica sull'odierno Gp d'Italia a Monza, dopo le tormentate qualifiche, è resa oltremodo complessa dalle configurazioni aerodinamiche, che hanno interpretato diversamente le condizioni meteorologiche. Così, una Ferrari che è stata travolta da ben sei concorrenti in Q3, con pista ancora bagnata, potrebbe aver conservato il miglior assetto da terreno ultra-rapido, nella premessa di gran premio su pista asciutta. E, comunque, sono sotto accusa le attuali norme regolamentari, giacché in passato esisteva la massima libertà di configurazione, per qualificarsi meglio (bastavano piccoli aumenti di incidenza dei corpi alari) e per un successivo ritorno alle condizioni più appropriate, per le regolazioni di assetto e di carico aerodinamico.

Come non bastasse, c'è la grande sfida di disputare la corsa con un unico cambio-gomme, dopo la clamorosa riuscita della British-Mercedes del 2016, vittoriosa con Soft e Medium, contro una Ferrari su due soste (SS-SS-Soft).

L'interrogativo è sulla preparazione tecnica: praticamente, senza qualificazioni che possano dirsi tali, è giusto chiedersi, dinanzi all'interminabile e appassionante confronto Ferrari-Mercedes, chi avrà raccolto le maggiori informazioni nelle prove libere. Ovvero, se i tecnici di Maranello saranno in grado di presentare la strategia più efficace, anche contro il notevole bagaglio da simulatore dei diretti avversari.

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