"Contro di me attacchi sessisti, ma loro stanno zitti". Meloni inchioda i "paladini dei diritti"

Il premier all'Adnkronos: "Con Trump leali ma non subalterni, no all'utilizzo strumentale dell’antifascismo". E manda un messaggio all'opposizione: "Governo stabile, mi ripresenterò agli elettori dicendo ve lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto". Le prossime sfide: premierato, natalità ed energia

"Contro di me attacchi sessisti, ma loro stanno zitti". Meloni inchioda i "paladini dei diritti"
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Attacchi alla sinistra che predica inclusione ma pratica intolleranza, analisi fredde della situazione politica odierna e uno sguardo verso il futuro. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una lunga intervista al sito Adnkronos, mette in guardia dal clima politico che la stessa opposizione al suo governo sta contribuendo a creare. Senza dimenticare i risultati ottenuti dall’esecutivo e le prossime sfide con gli elettori.

Il messaggio agli elettori

“Voglio realizzare per intero il programma del centrodestra e potermi ripresentare agli elettori dicendo la cosa più banale su cui i politici andrebbero giudicati: ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto", esordisce senza tanti giri di parole la leader di Fratelli d’Italia che guarda con ottimismo le prossime elezioni politiche. Poi, con un occhio verso il futuro, replica: "Vogliamo essere ricordati come il governo che ha aumentato il lavoro, ridotto il precariato e messo al centro la sicurezza sul posto di lavoro. Proprio su questo sono fiera che il governo abbia reperito, insieme all'Inail, ulteriori 650 milioni su questo tema, che sommati ai 600 milioni già previsti quest'anno, portano a oltre un miliardo e 250 milioni la dotazione disponibile. Ci confronteremo l'8 maggio con le parti sociali per discutere delle proposte del governo e ascoltare quelle che ci verranno sottoposte".

Premierato e natalità

Lo stesso discorso vale per premierato e lotta al caro energia. Nel primo caso, spiega Meloni, "il premierato è per me la madre di tutte le riforme. Insieme alla riforma della giustizia, all'autonomia differenziata, alla riforma fiscale è l'impianto riformatore per il quale gli italiani ci hanno votato. Andremo avanti perché vogliamo rafforzare la nostra democrazia e difendere il diritto dei cittadini a scegliere da chi farsi governare. Ci riusciremo". Nel secondo caso, "sul prezzo dell'energia dall'insediamento del governo abbiamo fatto molte cose, ma dobbiamo riuscire a trovare il modo di abbassare strutturalmente il costo dell'energia in Italia. E' fondamentale soprattutto per la competitività del nostro sistema". Parlando di natalità, uno dei grandi obiettivi del governo, Meloni spiega che vorrebe "poter ottenere sulla natalità gli stessi straordinari risultati che abbiamo ottenuto sul fronte dell'occupazione e su quello del contrasto all'immigrazione irregolare. Il sostegno alla natalità rimane una priorità a cui abbiamo dedicato misure importanti e risorse significative, ma non basta. I risultati sono ancora insufficienti"

Il monito alla sinistra

Insomma, il contrario di quanto la sinistra ha continuato a sostenere durante la giornata di ieri dove la premier è stata attaccata su più fronti, tra cui quello personale Un colpo basso alla quale Meloni purtroppo è abituata. “Sono cresciuta in un quartiere storicamente di sinistra e ho iniziato la mia militanza politica a scuola, in infuocate assemblee studentesche. Sono abituata al confronto politico, anche a quello più aspro. Quello che mi è dispiaciuto in questi anni è stato vedere che, pur di colpire me e questo governo, alcune persone senza scrupoli non abbiano avuto alcuna remora a mettere in mezzo la mia famiglia, mia sorella, il padre di mia figlia, addirittura mia figlia. Quasi sempre senza ragione, in una strategia di banale character assassination", ha spiegato in un'intervista esclusiva al direttore dell'Adnkronos Davide Desario.

"L'altra cosa che mi colpisce è che troppe volte sono stata oggetto di attacchi sessisti vergognosi, nel silenzio e nell'indifferenza di quelli che si riempiono la bocca dei diritti delle donne. Mi verrebbe da dire che ormai ci sono abituata ma non voglio dirlo, perché non bisogna abituarsi a cose di questo genere. Non per me ma perché non è giusto, non è accettabile, non dobbiamo rassegnarci a questo imbarbarimento". Il paradosso che alberga a sinistra, però, riguarda anche il suo passato. "Nel mio messaggio per i 50 anni dalla morte di Sergio Ramelli, ho messo in guardia soprattutto i più giovani dai seminatori di odio e dai cattivi maestri che, ieri come oggi, giustificano la violenza e la sopraffazione come strumenti di lotta politica. Ci sono preoccupanti segnali di un nuovo odio e di una nuova intolleranza, per ora confinati a minoranze rumorose, ma che non devono essere mai sottovalutate”, evidenzia la premier. Da qui non manca una risposta piccata alla gauche nostrana che continua a gridare all'allarme fascismo: "Rifuggo dall'utilizzo strumentale della categoria dell'antifascismo, che purtroppo storicamente non si manifestò soltanto nell'opposizione alla dittatura".

La politica estera

Non mancano alcune risposte dedicate alla politica estera dove la leader dell'esecutivo continua a collezionare ottimi risultati. "Sono molto orgogliosa di essere riuscita a capovolgere la narrazione sull'Italia all'estero. Sui media di tutto il mondo, anche su quelli tradizionalmente di sinistra, oggi l'Italia viene considerata un sinonimo di affidabilità e viene lodata per la sua stabilità e per i risultati ottenuti, dall'economia all'immigrazione", ricorda Meloni al netto di quanto sostiene parte della stampa italiana. Personalmente, invece, spiega che con la presidente della commissione Ue, Ursula Von Der Leyen, ha "ormai una collaborazione consolidata e un rapporto di stima ispirato alla risoluzione dei problemi e anche alla massima franchezza". Al contrario con Emmanuel Macron "rappresentiamo due grandi nazioni europee, amiche e confinanti, con tanti interessi comuni ma anche una sana competizione in molti settori".

Con Donald Trump, invece, il rapporto rimane solido: "Noi siamo determinati a far valere i nostri interessi, nel solco della tradizionale amicizia che ci lega agli Stati Uniti, con lealtà ma senza subalternità".

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