Qualcuno chieda scusa all'Inter

Le feroci critiche al "gobbo" Conte e al "ciccione" Lukaku sono arrivate dai tifosi nerazzurri che oggi salgono sul carro dello scudetto numero 19

Qualcuno chieda scusa all'Inter

Qualcuno chieda scusa a Conte e alla sua squadra. E dovrebbero farlo proprio quei tifosi interisti che in questi due anni hanno messo puntualmente in discussione il tecnico e la rosa. I primi a finire nel mirino qualche tempo fa sono stati Barella e Sensi. Le critiche erano feroci per un acquisto in tandem da 70 milioni di euro. Eppure al primo pallone sbagliato, insulti nerazzurri su Barella. Ora, il 2 maggio, proprio Barella è considerato la colonna portante di questa Inter. Ma ci sono stati anche tifosi che sui social hanno messo in discussione un campione come Lukaku.

Lo chiamavano il "ciccione". Uno scarto di Manchester. Basta guardare la classifica cannonieri della Serie A per rendersi conto di quanto fosse errata quella previsione. E Darmian? Pure lui criticato. Eppure un suo gol è stato determinante per questa volata sul tricolore. Insulti anche su D'Ambrosio e anche su Gagliardini. Nessuno perdonava loro un errore sotto porta. Nel mirino, in questi due anni di gestione Conte, sono finiti anche Perisic, Handanovic, Vidal e tanti altri. Come dimenticare i commenti dopo soli 60 giorni dall'acquisto su Hakimi. Considerato un vero "bidone". Poi sul campo si è rivelato una delle pedine più importanti per questo scudetto numero 19.

Ma forse gli insulti più feroci li ha dovuti digerire proprio lui, Antonio Conte. Quel suo peccato originale, quel suo Dna bianconero, gli ha procurato ciclicamente insulti da sponde amiche con l'accusa di essere un "gobbo" venduto. Ma il tecnico pugliese in due anni ha portato l'Inter in finale di Europa League e ha cucito sulla maglia nerazzurra lo scudetto del sorpasso sul Milan. Non poco per un "gobbo". Anche Ancelotti quando arrivò al Milan dovette fare i conti con una parte della tifoseria che lo accusava di avere tradito i colori rossoneri per andare a Torino alla Juve. Poi la storia ha consegnato a chi criticava due Champions in bacheca. Adesso però in tanti, tra i nerazzurri, salgono sul carro di Conte. Le vedove di Mourinho hanno trovato un nuovo condottiero da esaltare.

Ma di fatto gli insulti incassati dai giocatori lo scorso anno e le perplessità espresse dalla tifoseria quest'anno alle prime difficoltà in Europa sottolineano quanto sia cambiato il calcio moderno. La pazienza è finita in tribuna da tempo.

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