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Quando le donne erano vittime ma non si chiamavano femminicidi

Nilde Iotti presiedeva la Camera mentre al Festival di Sanremo Sabrina Salerno e Jo Squillo cantavano «oltre le gambe c'è di più»

di Roberto Perrone

A l Festival di Sanremo del 1991 Sabrina Salerno e Jo Squillo presentano Siamo donne. Il messaggio «oltre le gambe c'è di più», lanciato al genere maschile si perde quando la procace Sabrina si slaccia il bottone della giacca. Nessuno segue più il testo. Allora grande successo commerciale, oggi avremmo mesi di discussioni sui social. Il 1991 è un anno di ferro, comincia con i missili americani su Baghdad e la prima Guerra del Golfo e finisce con la dissoluzione dell'Unione Sovietica. Cambiamenti epocali, guerre più o meno a bassa intensità e la tragedia del traghetto Moby Prince nel porto di Livorno. Le donne si devono adeguare al clima ferroso, così l'agente dell'FBI Clarice Starling si destreggia tra il padre di tutti i serial killer, Hannibal Lecter e un suo emulo, chiamato Buffalo Bill. Nel film c'è proprio una scena in cui il capo di Clarice la porta in una stanza zeppa di investigatori uomini che la fissano con aria di superiorità, di scherno, anche sessuale. Però sarà lei a neutralizzare il terribile assassino del Silenzio degli innocenti. Jodie Foster, interprete dell'indomita detective, avrà l'Oscar, nel 1992, ovviamente. Nel 1991 la statuetta è di Katy Bates per Misery non deve morire, dal best seller di Stephen King. Altra donna forte, sebbene un po' (tanto) fuori di zucca. A proposito di romanzi il Campiello lo vince Isabella Bossi Fedrigotti per Di Buona Famiglia: nel decennio 1981-1991 il rapporto di successi è di 6-4 per i gli uomini, nell'ultimo (2008-2018) stesso score, ma per le donne. Da sotto a sopra e viceversa. Il fato gioca con le vite e il prestigio degli umani.

Aung San Suu Kyi nel 1991 è l'eroina della lotta della Birmania (o Myanmar) per la democrazie. Riceve il Nobel per la Pace mentre è agli arresti domiciliari dove resterà fino al 1995. Adesso alcuni colleghi glielo vorrebbero togliere: la accusano di non difendere la minoranza musulmana Rohingya perseguitata. Qualcuno le onorificenze le ha già rivolute indietro. Nobel per la Letteratura alla sudafricana Nadine Gordimer, da sempre nemica dell'apartheid, cancellato proprio quell'anno. Un segnale.

Le donne sono vittime anche nel 1991. Il 10 luglio viene uccisa la contessa Alberica Filo Della Torre nella sua villa dell'Olgiata. Uno dei grandi misteri italiani. Sospetti, complotti planetari. Poi, vent'anni dopo, si scopre che l'assassino è il maggiordomo filippino, come da assioma del giallo classico. I delitti di donne non sono ancora femminicidi, ma colpiscono lo stesso. Pochi mesi prima, agosto 1990, viene trucidata Simonetta Cesaroni. Un delitto che rovinerà molte vite sbattute in prima pagina, senza che si arrivi a un colpevole.

In 13 aprile 1991 si insedia il VII governo Andreotti. Nilde Iotti, prima donna a ricoprire una delle tre cariche più importanti dello Stato, dal 1979 è Presidente della Camera. Dopo di lei non sarà più casuale. Le ministre sono due, contro le cinque dell'attuale governo Conte. Il record è di Renzi, otto. Le colleghe che ora seguono il Mondiale di calcio femminile sopra le loro corrispondenze mettono dalla nostra inviata, nel 1991 per tutti era dal nostro inviato. Steffi Graf per il suo terzo Wimbledon, l'ultimo trasmesso in chiaro in Italia, ottiene 24 mila sterline in meno del connazionale Michael Stich.

Ora uomini e donne vengono premiati con la stessa cifra. Le azzurre del calcio si avvicineranno ai maschi, prima o poi?

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