
In qualche caso di calcio estivo si commenta così: "chi vince festeggia (senza montarsi la testa) e chi perde impara". Nel caso del Milan, piegato in modo pesante dal Chelsea, ultimo test prima di affrontare la coppa Italia (tra una settimana il Bari a San Siro), ci sono più di una lezione da trarre dopo il 4 a 1 rimediato a Londra dal Chelsea reduce dalla finale mondiale vinta col Psg negli Usa e vicino al debutto in Premier league. La prima, non è proprio un inedito, segnala che per giocare nel Milan, specie se poi in difesa, c'è bisogno non soltanto di spavalda gioventù ma anche di talento e di esperienza. Si può spiegare così l'incipit disastroso di Coubis (prima autorete e poi espulsione al minuto 18), difensore italiano di origine romena, proveniente da Milan futuro, chiamato a un test forse superiore alle proprie capacità, e che ha indirizzato la sfida molto presto con quel 0-2 raggiunto velocemente dai Blues. Ma quello che conta è un'altra riflessione che tiene conto anche dei movimenti di calcio-mercato realizzati nelle ultime ore dal Milan. La cessione a prezzo top (42 milioni) di Thiaw al Newcastle dopo il rifiuto al rinnovo del contratto e il "grazie ma non resto" opposto all'attestato di fiducia di Allegri, apre una questione tecnica per la difesa oltre che nella scelta del suo sostituto (orientata su De Winter del Genoa) e pone un quesito sul sistema di gioco da battezzare.
Se, come detto dallo stesso Max, l'obiettivo principale è quello di migliorare l'organizzazione difensiva, il Milan si trova per ora molto lontano dal centrarlo. Sono usciti, per ora, due terzini (Emerson Royal e Theo Hernandez) rimpiazzati da sostituti sul cui valore sono in corso accertamenti e persino il quartetto dei guardiani centrali ha perso un atteso protagonista (Thiaw appunto) al cui posto è candidato un titolare del Genoa (De Winter), non del Real Madrid. Tomori è lontano da quello dello scudetto e il giovane Jimenez, lasciato a casa per i soliti motivi, è stato spedito tre volte ad allenarsi con Milan futuro dallo staff tecnico.
È vero che le attenzioni principali sono state rivolte all'allestimento del centrocampo (ieri, entrato nella ripresa, Modric ha confermato d'essere in ritardo di condizione; ndr) e che il comportamento di Leao sembra promettere una stagione di grande riscatto, ma da sempre una casa calcistica si costruisce dalle fondamenta e non dal tetto. Di qui la lezione di Stanford Bridge è la seguente: pensateci bene prima di considerare chiuso il casting difensivo!