Questa povera serie A trampolino per i giovani e vetrina per i vecchi

Sui talenti sbocciati da noi, da Leao a Kvara, si corre ai ripari pur di tenerli... ancora un po'

Questa povera serie A trampolino per i giovani e vetrina per i vecchi

Un rinnovo per scacciare le ombre minacciose dei colossi stranieri e provare a non perdere i propri top player. È questa la mission invernale delle big di Serie A, le quali più che ai nuovi acquisti pensano soprattutto a blindare gli attuali punti di forza. Quei giocatori che in campo fanno la differenza e - come amano dire gli allenatori - spostano gli equilibri. Un compito tutt'altro che agevole e scontato. Alla luce, in particolare, delle avance sempre più insistenti che le società più ricche d'Europa stanno facendo nei confronti delle nostre stelle.

È il caso del Napoli capolista: gli azzurri sono alle prese con le sirene di mezza Premier League nei confronti di Kvicha Kvaratskhelia. Chelsea, Manchester City, Newcastle e Liverpool hanno già inviato in più di una occasione i propri scout a visionarlo durante la prima parte di stagione. Il segnale di come intorno al folletto georgiano possa scatenarsi un'asta. D'altronde lo stipendio bassino (guadagna appena 1,1 milioni a stagione) ingolosisce ancor di più quelle formazioni in grado di mettere sul piatto ingenti cifre. Ecco perché a inizio gennaio è in agenda un incontro tra la dirigenza azzurra e l'entourage dell'esterno classe 2001 (gli agenti Mamuka Jugeli e Gennaro Di Nardo coadiuvati dall'intermediario Cristian Zaccardo). La sensazione è che si arriverà al prolungamento con adeguamento del salario a 2,5 milioni netti più bonus. Uno step necessario per scacciare, almeno per un po', tentazioni e corteggiatrici, legando Kvara ancor di più alla compagine partenopea.

Lo stesso obiettivo che ha il Milan con Rafael Leao. Papà Antonio è atteso a Milano dopo la Befana per Milan-Roma: l'occasione giusta per riavviare i dialoghi per il rinnovo fino al 2027 con ritocco dell'ingaggio a 6-7 milioni annui. Qui la vicenda diventa più ingarbugliata per due fattori: la multa da 19,5 milioni che l'attaccante deve pagare allo Sporting e la questione del doppio agente (l'avvocato Ted Dimvula che detiene ufficialmente il mandato e il potente Jorge Mendes che resta un consigliere molto vicino alla famiglia Leao). Nodi da sciogliere in fretta per cercare di arrivare a una quadra ed evitare gli assalti estivi di Manchester City, Chelsea e PSG, che da mesi tengono d'occhio la questione.

Pure Juventus e Inter hanno i loro gioielli da blindare: sul bianconero Vlahovic ci sono le mire del Bayern Monaco per la prossima stagione; mentre il nerazzurro Skriniar ha in mano un'offertona del Paris (9 milioni a stagione fino al 2027). Insomma, la Serie A rischia di diventare sempre più un campionato di transizione. A metà tra il trampolino di lancio per giovani talenti e la vetrina per rinascere dedicata agli over 30.

In fin dei conti in Europa i nostri club non vincono la Champions dal 2010 e l'Europa League addirittura dal 1999. Oltretutto nessuno dei primi 10 giocatori al mondo per talento e importanza oggi gioca in Serie A. Il segnale definitivo di come il nostro, tra le top leghe europee, sia ormai un campionato di seconda fascia.

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