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«Qui a Formia l'atletica azzurra tornerà grande»

nostro inviato a FormiaSessant'anni fa era solo un centro di allenamento di atletica leggera. Le foto sfocate di quei tempi con la pista e la tribunetta sono stati il punto di partenza. Ora questo posto, il Centro di Preparazione Olimpica di Formia, è il vanto del Coni. E ieri il presidente Giovanni Malagò ha celebrato i sessant'anni della struttura sportiva. La musica dal film Pearl Harbor sulle immagini di Mennea, Damilano, Simeoni e Cova commuove il numero uno del Coni che con voce tremula ricorda il grande Pietro. «Vederlo in queste immagini mi fa male, mi manca tanto...». Anche se è considerato il laboratorio dell'atletica per eccellenza altre epopee sportive sono passate da queste parti. Qui si preparano gli schermidori, gli arcieri, i velisti. Qui partì la conquista della coppa Davis nel 1976. Qui si allenavano icone come Sara Simeoni e Patrizio Oliva. E qui sta per essere ultimata la missione per Rio 2016 che si spera fruttuosa. Il medagliere chiama ori. «E un Coni che sta cambiando, che ha un passo diverso dal passato - aggiunge Malagò -. grazie ad alcune decisive linee guida come l'alto profilo, il sociale e la trasparenza nella gestione (sono undici persone in meno rispetto al'anno scorso...)». Da Formia, promette Malagò, dovrà partire la riscossa dell'atletica italiana, perchè «non si vive di soli ricordi». Lo speriamo tutti.

Come lo spera il presidente di Federatletica Alfio Giomi che boccia il doping e i suo adepti («chi si droga per vincere è uno sfigato») e riparte da viale Pietro Mennea, da ieri nella toponomastica di Formia.

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