
Il rischio di un terzo mondiale perso è talmente vicino e grave da richiedere un'analisi spietata del cappotto norvegese rimediato a Oslo e delle cause che hanno avvilito e demolito il calcio italiano a livello di nazionale. È superficiale oltre che fuorviante prendersela con le assenze accumulate in quest'ultimo raduno di Coverciano: non abbiamo lasciato a casa Franco Baresi o Paolo Rossi o Francesco Totti. Piuttosto l'esibizione disarmante e disarmata della Nazionale è in perfetta traiettoria con la prova dell'Inter demolita in finale Champions dal Psg che pure non era reduce da una stagione meno fitta di partite. E allora dobbiamo partire da una premessa che qualche osservatore disincantato è in grado di ripetere. «Non abbiamo talento in questo periodo» è la denuncia firmata da Massimo Ambrosini. E se mettiamo in fila indiana le ultime 4 sfide dell'Italia troveremo un altro agghiacciante deficit: 11 reti subite, la riprova che neppure un portiere come Donnarumma, da solo, può evitarci questa valanga di gol che nasce da molto lontano. Nasce infatti da un campionato logorante sul piano nervoso e tattico ma che rispetto ai tornei europei ha la media minuti giocati molto più bassa perché da noi ci sono continue interruzioni al minimo fallo.
Nella Norvegia l'ossatura principale è costituita da calciatori provenienti anche dall'Italia oltre che dai campionati più competitivi, come Inghilterra, Germania e Spagna: per intensità e velocità negli spazi, andavano al doppio se non al triplo degli azzurri. E dal punto di vista tattico, mentre per i primi 10 minuti, gli azzurri palleggiavano orizzontalmente senza mai affondare il colpo, loro si sono piazzati ai blocchi di partenza pronti a sgabbiare infilandoci al primo contropiede. Al secondo, Di Lorenzo e Rovella, si sono scontrati come in una delle scenette di maidiregol, aprendo la strada allo strapotere fisico e tecnico del 20enne Nusa. Ecco l'altro punto: quanti ne abbiamo noi di ventenni che giocano ad alto livello in serie A? Diego Coppola, difensore del Verona, è una delle eccezioni alla regola, ha debuttato in azzurro per il no di Acerbi (37 anni) e gli infortuni di Calafiori, Buongiorno e Gabbia. Coppola non meriterebbe di giocare nell'Inter, nella Juve o nel Milan? È vero: le valutazioni richieste sul mercato sono gigantesche, ed ecco un altro fattore.
Poi c'è la questione tattica. Dopo il rovescio con la Svizzera durante l'europeo, Spalletti si convinse di replicare il sistema di Simone Inzaghi avendo a disposizione il mini blocco interista. A Oslo, Udogie e Zappacosta nei ruoli chiave, non hanno vinto un solo duello, pagando dazio quando c'era da rincorrere qualche rivale. E non bisogna nemmeno interrogarsi sulle eventuali alternative. Orsolini, dopo qualche lampo in campionato e in coppa Italia, viene considerato una risorsa. È entrato nel finale ma la domanda è questa: ha mai avuto uno spunto utile da segnalare? Tutte le altre nazionali praticano il 4-3-3 che è sopportabile per formazioni dotate di corsa, intensità, resistenza, rigore tattico. Adesso c'è chi rimpiange Mancini che ha chiesto scusa per la fuga in Arabia: risulta complicato dimenticare che dopo l'europeo di Wembley c'è stata la Macedonia! Al ritorno da Oslo c'è stato un primo confronto tra Gravina e Spalletti, martedì dopo la Moldavia sarà tirata una riga. La sensazione è che la Figc consideri con preoccupazione la frattura che c'è tra l'Italia e il ct che ad ogni conferenza aggiunge argomenti per farsi contestare. L'esonero di Spalletti sembra lo scenario quasi scontato, complice l'estate e la possibilità di una scelta ragionata. Basterà? C'è da dubitare. Se la Nazionale dovesse saltare il terzo mondiale di fila, infatti la crisi diventerebbe anche politica coinvolgendo lo stesso Gabriele Gravina, appena rieletto e vice-presidente esecutivo Uefa.
Delle famose riforme messe a punto non c'è stata traccia mentre emergono, qua e là, segnali di genitori che sborsano cifre per far giocare i propri figli nei campionati minori. Se il merito viene calpestato alla base del movimento, come si può pretendere che cresca verso il tetto della piramide?