"Il razzismo non si può cancellare. È come le sigarette: non puoi smettere di fumare se non lo vuoi. E non si può fermare il razzismo se la gente non lo vuole. Ma io farò qualsiasi cosa per aiutare a fermare questa piaga". Mario Balotelli è l'uomo-copertina della prestigiosa rivista americana Sports Illustrated. L'attaccante rossonero parla a 360 gradi e viene presentato dalla rivista come "l'uomo più interessante del mondo perché è italiano ma è anche africano, è il
simbolo del Milan ma è anche il simbolo della nuova Europa, è vittima di odio razzista e oggetto di selvaggia adulazione, è il giovane più forte nel
mondo del calcio ed è "amico" di papa Francesco e dei primi ministri".
A tal proposito, in vista della sfida in campionato a Verona e della possibilità di essere oggetto di cori razzisti, Balo dice: "Spero che non dicano nulla", ma in caso contrario "proverò a segnare con tutta la mia forza e dopo averlo fatto dirò qualcosa io". Tuttavia, al contrario di quanto ha fatto il compagno di squadra Boatengo, lui non lascerà mai il campo.
Ma Balotelli parla anche di politica e considera "stupida" la norma che nega la cittadinanza ai minori nati in Italia da cittadini stranieri: "Ho trascorso 18 anni in Italia e non ero ancora un italiano. Per questo spero che i ragazzi come me diventino italiani prima di me". Supermario prova ammirazione per il presidente statunitense Barack Obama. "Non mi sono mai interessato alla politica, ma penso che lui sia un grande uomo.
Obama può rappresentare un nuovo inizio per tutti. Anche solo per il fatto che è nero ed è il primo". E a chi gli chiede del legame col presidente del Milan, Silvio Berlusconi, risponde: "Sì, parlo con lui. Non è un grande rapporto, ma ogni tanto parliamo".’
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