Real-Chelsea, altro che SuperLeague

Semifinale di Champions modesta tra due "ribelli". Brilla solo Benzema

Real-Chelsea, altro che SuperLeague

Pioggia, due gol, non grandissimo football nella prima semifinale della SuperLeague, detta per ora Champions league, perché, fuori dalle ipocrisie, Real Madrid e Chelsea hanno voglie differenti da quelle dispotiche dell'Uefa ma tant'è, hanno giocato, soltanto nella prima frazione però, come deve il loro censo dove la squadra di Zidane ha dimostrato grande affanno per l'assenza di Ramos.

E così la terza linea, male aiutata dal centrocampo, stranamente in difficoltà in Casemiro e Kroos contro il dinamismo di Kantè e Mount, ha offerto enormi varchi agli inglesi, fermati da Courtois, e Pulisic ha punito con il gol d'avvio, poi equilibrato dal capolavoro di Benzema. Ha stupito, ma fino a un certo punto, il Chelsea perché molti trascurano il lavoro e l'apporto di Tuchel, il quale nell'ultima Champions aveva portato in finale il Paris Saint Germain. Grande velocità e difesa stretta, le idee del tecnico tedesco che hanno restituito le abitudini antiche, quelle dell'epoca di Conte, alla squadra di Abramovich. Molto tattico il secondo tempo, quasi le due avessero paura di perdere, così Zidane e Tuchel hanno provato a smazzare con i cambi, uno su tutti Hazard, come una sfida o una provocazione contro il suo vecchio clan. Molta accademia, anche noiosa, con il Real racchiuso e il Chelsea a far girare il pallone cercando lo spazio, migliore la qualità dei londinesi e già questa è una notizia, rare le conclusioni, è sembrato che si pensasse al ritorno allo Stamford Bridge, quando Zidane ha tolto i due terzini, Marcelo e Carvajal, ha dato un messaggio di voler vincere la partita ma Benzema è rimasto solo in avanti e il ricamo continuo dei suoi sodali non lo ha certamente agevolato. Bizzarra la sostituzione del francese a un minuto dalla fine ma inutile chiedere spiegazione agli allenatori, eppoi Zizou dice una parola ogni dieci minuti.

Lo stadiolo Di Stefano non procura alcun miedo agli avversari, anzi frena i toreri di Madrid e così il Chelsea, con il solito moto perpetuo Kanté, ha tenuto in ansia il Real che ha

giocato un controcalcio, rispetto al suo stile consueto. Stasera guerra del golfo, tra i qatarioti del Paris St. Germain e gli arabi di Abu Dhabi del Manchester City. Eccoli i veri valori dello sport, come dice Ceferin. O no?

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