Sempre e solo Real. Il dominio blancos continua, inarrestabile. La tredicesima 'Coppa dei Campioni' è la sublimazione di una squadra dai numeri già eccezionali.
È dunque lecito chiedersi se questo Real sia la squadra più forte di tutti i tempi. Dal punto di vista numerico,in quanto a trofei vinti, non ha nulla da invidiare alle corazzate che abbiamo tanto ammirato nel corso degli anni,basti pensare al Milan di Sacchi o al Barcellona di Pep Guardiola. Dal punto di vista emozionale il dubbio c’è.
Ad ogni vittoria v’è la sensazione di uno strapotere cui la dea bendata strizza regolarmente un occhio. Anche ieri, in occasione della ‘tredecima’, l’uscita dal campo di uno degli uomini più attesi della finale, Salah, ha funto da spartiacque per la vittoria finale del Real. Di lì in poi i reds sono andati in tilt, Karius più di tutti. Serata nera per il giovane portiere tedesco.
La fortuna ha aiutato, certo. Ma la fame di vittorie di questa squadra alla terza champions consecutiva vinta ha dell’incredibile. La puntualità disarmante alla vittoria la si percepisce al momento del fischio finale. Niente urla sfegatate e corse all’impazzata, domina un cauto entusiasmo, quasi a rendere routine ciò che di ordinario ha ben poco.
Un mito si consolida
nel tempo. Tra qualche anno si apprezzerà a fondo tutto ciò, si prenderà coscienza a pieno della grandezza delle imprese di Zidane e dei suoi uomini e con un pizzico di nostalgia si potrà affermare con fierezza ‘io c’ero’.
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