Resurrezione Milano I canestri della svolta arrivano a Sassari

Resurrezione Milano I canestri della svolta arrivano a Sassari

Alleluia brava gente che aspettate lo scudetto del basket a Milano dal 1996: l'Emporio Armani ha di tutto e di più se le avversarie che le stanno davanti in classifica sono come Sassari dominata in trasferta per tre tempi e cucinata ieri all'ora di pranzo, 85-79 alla fine, avendo avuto anche vantaggi vicini ai 20 punti, accontentandosi di chiudere con lo stesso scarto che all'andata aveva permesso alla squadra sarda l'illusione della grandezza.
Troppa differenza fra passione e consistenza: Sassari ha trovato 5 punticini dalla panchina, e 2 soltanto da Ignierski, vivendo sui cugini Diener (44 punti) e Tony Easley (21) che nella parte vera della partita era stato cucinato da Bourousis e Radosevic, cancellato nella battaglia a rimbalzo che Milano ha stravinto 41-30.
L'Emporio senza Hairston e Chiotti se la cava benissimo, se la gode perché, con meno gente da utilizzare anche il generale vive più sereno e può cavalcare l'estro del Langford, assente all'andata come Travis Diener, l'uomo della partita con 26 punti, una pericolosità offensiva che ha mandato in tilt prima Drake Diener e poi il Thornton che si è girato una caviglia all'inizio e non è mai stato determinante, inciucchito anche dal furore di Alessandro Gentile, 18 punti, che non ha mai trovato il tiro da 3 (0 su 4), ma ha lavorato con il bisturi la non difesa della Dinamo, una squadra che può vivere alla grande se trova il canestro da fuori e ieri, invece, il 26 % da 3, la sua arma biologica per essere seconda in classifica, non ha funzionato. Anche perché la difesa di Milano, finalmente, ha sudato per spegnere la luce sul perimetro, sicura di poter dominare nell'area anche se negli aiuti sembra sempre una non squadra e nel finale ha sofferto una sfida che ha avuto sempre in mano.
La partita che toglie agli "avvoltoi" dalla panchina di don Sergio come li chiama ingenuamente il Pozzecco che, come tanti, non ci spiega perché una squadra di santi bevitori ha visto congelare gli stipendi nelle due settimane della vergogna che hanno portato alle sconfitte in casa contro Cremona, che, per chiarire tutto, aveva segnato 109 punti contro Sassari senza il generale Travis 7 giorni prima, e Montegranaro, una delle tante società sul baratro, come la stessa Vanoli che ha già fatto sapere di non poter andare avanti senza sostegni esterni, per la disperazione del presidente federale Petrucci che ieri ha ricevuto la nota dolente da Caserta dove attendono ancora da Malta il bonifico promesso dal nuovo azionista bolognese.
Comunque sia Milano ha ragione ad aspettare i play off della verità. Ha battuto due volte Siena e Roma, adesso deve soltanto dirci quello che vale veramente nelle trasferte di aprile a Varese (il 14) e Cantù (il 28), poi potrà davvero aspettare sul fiume tutti gli scettici che l'hanno vista cadere in Eurolega, in coppa Italia, quelli che erano sicuri del dominio perché se hai 20 milioni di budget puoi anche fare partitacce, ma poi, alla fine dei conti, sei sicuro di poter vincere perché la tua panchina è lunghissima e al meglio delle sette partite gli altri gireranno sfiniti per il campo.
L'Emporio è l'unica squadra costruita per un campionato che soltanto l'Olimpia potrebbe regalare, adesso aspettiamo il finale di stagione, la ricomposizione di un gruppo che con Hairston, se non calpesterà i piedi dell'umorale Langford, potrebbe davvero fare la differenza.


Ieri la panchina "corta" ha dato 22 punti e anche Bremer ha fatto capire che può essere una buonissima spalla per Marquis Green,7 punti il primo 5 il secondo, ma anche 10 assist nella partita dove la difesa velo di Sassari ha permesso ai costruttori del gioco di aprire la strada ai grandi cacciatori.

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