
Scene dall'ennesima notte da dimenticare. Qualche giovanotto di belle speranze in lacrime (Calabria, Buonventura) a causa della tremenda delusione, per una volta immeritata prima della pace con la curva ostile rovinata dal solito striscione. Così il Milan è uscito di scena perdendo la nona sfida consecutiva con la Juve e ratificando il deficit tecnico ed economico della stagione: fuori da tutto, dalle coppe per il terzo anno consecutivo che è una sorta di record con la possibilità di rivedere Allegri in occasione della super-coppa ad agosto. Per il presidente Silvio Berlusconi è finita in modo diverso: «Ero convinto di far bene a mettere Brocchi, una persona seria e capace. Ora vediamo come funziona la storia della vendita, qualcuno che abbia ambizioni e voglia riportare il Milan ad essere protagonista». I complimenti presentati alla Juve e molte pacche sulle spalle nel suo spogliatoio a testimonianza del gradimento del calcio esibito per larga parte della finale. Anche per questo gesto, che ha una chiave di lettura precisa, Brocchi ricevendo il tapiro da Striscia si è esibito in un pronostico di segno positivo. «Credo di avere qualche chance in più di restare. Il presidente alla fine era contento del gioco espresso contro la Juve» la frase che ha riacceso i riflettori sulle prossime scelte. Che non riguardano soltanto la guida tecnica e il mercato da realizzare ma anche la trattativa sulla cessione della maggioranza azionaria col gruppo di cinesi (advisor americano). Da ieri è cominciata la settimana più impegnativa per la vita futura del Milan perché matureranno le riflessioni decisive in merito alle due questioni, intrecciate tra loro.
Il primo nodo da sciogliere è riferito ai documenti richiesti al consorzio. La Fininvest vuole conoscere in forma ufficiale l'identità degli investitori e in particolare le loro quote all'interno del pool. Evidente il motivo: un conto è trattare con un socio forte (80% per esempio) e un conto invece è trattare con 4-5 soci di pari forza che renderebbe il negoziato molto più complicato e forse anche di difficile chiusura. Effettuato questo primo passaggio, se ne saprà di più sulle reali intenzioni del presidente in merito alla cessione del suo affare di cuore. Prima della scadenza dell'esclusiva, 15 giugno, non è possibile prendere iniziative che modifichino l'assetto attuale della società, compresi i movimenti sul mercato affidati a Galliani. Tutti i movimenti devono essere concordati. Con una sola eccezione: nel caso in cui Berlusconi dovesse decidere di tenere in panchina Brocchi, la decisione non deve passare dalla valutazione del potenziale acquirente. Al contrario invece se si dovesse procedere all'assunzione di un tecnico (Giampaolo).
Secondo una lettura scontata, l'ammissione all'Europa league avrebbe
consentito di fare uno strappo alla regola e perciò di studiare l'eventuale compatibilità con Ibrahimovic. A questo punto invece il piano di Milan giovane con valorizzazione del settore giovanile tornerebbe di grande attualità.