Ci sono numeri positivi (in crescita nel 2017 sia i tesseramenti, saliti a 4 milioni 703mila, che le società sportive, 63mila, ma il primo pensiero del presidente del Coni Giovanni Malagò resta la riforma dello sport del Governo con l'introduzione di Sport e Salute Spa che sostituirà la Coni Servizi. «Cosa provo di fronte a questa riforma? Incredulità?», dice con un sorriso forzato. Fra Coni e governo non c'è mai stata una vera trattativa anche se il numero uno dello sport italiano ha incontrato molte volte i sottosegretari Giorgetti e Valente. «Noi con obiettività abbiamo fatto presente che se lo sport non mantiene una sua forma di autonomia, si indebolisce a tutti i livelli. Se questo discorso non viene recepito, più che ripeterlo non possiamo fare - così Malagò -. La scorsa settimana li ho incontrati 4 volte: deduco che se non ci fosse la volontà di confrontarsi e parlare, non ci sarebbe questo tipo di approccio, con toni pacati, costruttivi e realistici. Io non vengo da Marte, capisco che governo abbiamo, ma è anche vero che le istituzioni continuano a sostenere una tesi: questa decisione politica funziona solo se c'è la collaborazione con il Coni perché governo e Comitato olimpico sono entrambi due pezzi dello Stato».
Il prossimo 16 gennaio gli Stati generali dello sport italiano, oggi invece alle 11 (diretta Rai2) alla Sala d'Armi del Foro Italico la cerimonia dei «Collari d'oro» con il premier Conte, il ministro Bussetti e i sottosegretari Giorgetti e Valente.
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