Mario Balotelli ha già reso il primo favore a Sinisa Mihajlovic. Con la definizione della sua trattativa (prestito secco dal Liverpool per un anno, senza diritto di riscatto, fissata anche la quota di stipendio a carico del Milan, 2 milioni 250 mila euro) ha di fatto spento i riflettori sulla rovinosa caduta di Firenze e sugli effetti nefasti che quella sconfitta, la prima alla prima di campionato contro una probabilissima rivale per i posti europei, ha provocato. Effetti che si possono egualmente misurare in rapida sintesi: 1)spento l'entusiasmo iniziale del popolo rossonero che ha rivisto i fantasmi del recentissimo passato; 2) procurato una revisione dei giudizi sulla coppia di sentinelle Rodrigo Ely e Romagnoli (l'esperienza, in materia, non è un optional e non inficia certo il valore o il talento dei due ragazzi); 3)riacceso il dibattito sulle carenze del centrocampo (Bertolacci è boccia persa a destra e De Jong, pressato a vista, incapace di far partire il gioco). A quest'ultimo proposito, da ieri, ha preso a circolare un'altra clamorosa ipotesi di mercato: e cioè la partenza di Montolivo per Torino, destinazione Juve, operazione che sarebbe reclamata e gradita da Allegri il quale non può restare (in assenza di Marchisio) con Padoin architetto del gioco. A Milano hanno smentito in modo deciso, tanto meno l'ipotesi di una rescissione di contratto, a Torino un po' meno ma è cosa buona e giusta tenere d'occhio la vicenda anche perché, nel frattempo, Mihajlovic con la scusa di Montolivo «non ancora in forma» ha continuato a tenerlo fuori anche a Firenze dove ha fatto scaldare e giocare Nocerino, che pure è dato in partenza per la Samp nell'operazione Soriano. Su quest'ultimo capitolo di sicuro è intervenuta una brusca frenata da parte del Milan: la melina di Ferrero invece di agevolare l'accordo ha finito col provocare lo stop di Berlusconi, stanco di spendere altri milioni (10 e non un euro in più) nel corso di un mercato già molto costoso, troppo costoso per le abitudini recenti del club specie se non ripagati da immediati risultati. Se Soriano dovesse restare a Bogliasco, per la felicità di Zenga e il dispetto di Ferrero, riprenderebbe quota la pista Witsel che non è mai stata completamente abbandonata. I suoi rappresentanti italiani hanno continuato a discutere e informare Galliani.
Mario Balotelli è rimasto per tutto il giorno a Brescia, con la cresta più alta, il vistoso orecchino pendente al lobo destro, e una fiammante fuori serie bianca, ad aspettare la conclusione della trattativa svoltasi tra Milano e Liverpool. Alla fine del tira e molla è stata trovata l'intesa: i Reds di fatto hanno risparmiato su una clausola prevista dal contratto e perciò accettato di contribuire per il 60% allo stipendio rossonero di Mario, Galliani ha risparmiato sul prestito, ottenuto a titolo gratuito, e versato una cifra modesta per offrire «l'ultimissimo treno» (ma sarebbe l'ennesima di una serie infinita di ultime possibilità) per rimettere sui binari giusti una carriera chiacchierata ma solo per episodi extra-calcistico. L'annuncio è previsto dopo le visite mediche da effettuare oggi, con successivo sbarco a Milanello per mettersi in riga con i precetti rigidissimi di Mihajlovic.
Proprio per questo motivo è molto improbabile che Balotelli possa rimettere piede a San Siro sabato prossimo contro l'Empoli. Se non è pronto Montolivo che pure è stato utilizzato nelle passate amichevoli e ha partecipato alla preparazione, figurarsi Mario che è assente da tempo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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