La risposta del Milan. Il ritorno di Ibrahimovic scaccia tutti i guai

Doppietta dello svedese: i rossoneri tornano a più tre sull'Inter tra Covid, infortuni ed espulsioni

La risposta del Milan. Il ritorno di Ibrahimovic scaccia tutti i guai

Tre rose e molte spine. Tradotto: tre punti guadagnati anche ieri sera a Cagliari, 8º viaggio positivo, confermato il primato di classifica, staccando ancora l'Inter e titolo d'inverno a un passo. Il ritorno di Ibra decide tutto: due gol, uno su rigore, l'altro da centravanti d'altri tempi. Poi ci sono anche le spine. Per squalifiche e infortuni. I giovani del gruppo sono ancora troppo acerbi, come Saelemaekers, oppure Hauge o ancora Diaz che consegna alle moviole un fallo da rigore su Sottil. La morale è una sola: il Milan resiste davanti agli artigli del virus chiudendo in 10 gli ultimi 19 minuti.

Pronti via, Ibra. Zlatan torna a tempo pieno in campionato dopo 10 turni saltati a causa del doppio insulto muscolare e timbra subito il cartellino. Al primo blitz rossonero, promosso da Diaz con lancio al bacio per lo svedese, Lykogiannis commette una vistosa ingenuità e invece di accompagnarlo al fondo lo tampona travolgendolo. Per Abisso, l'arbitro, è rigore, numero 14 della stagione, ed è il numero che farà discutere soprattutto la concorrenza. Dal dischetto Ibra riprende la responsabilità (col consenso di Kessiè) e la precisione del tiro. Non è un lampo isolato perché più avanti, in un paio di altre incursioni, Calabria prima impegna dal limite Cragno e poi centra il palo (anche qui 12esimo della serie) con un sinistro avvolgente. Sono queste le rare esibizioni del Milan che scopre anche i difetti legati alla gioventù di alcuni esponenti schierati per le assenze di tanti, troppi titolari. Riferimento esplicito prima a Hauge, autore di troppi errori, incapace di puntare e saltare il rivale, e poi allo stesso spagnolo che dopo il primo spunto non recupera palloni né ricuce il gioco come Calhanoglu.

I guai per Pioli non finiscono mai. Perché all'ammonizione di Romagnoli diffidato segue la resa (motivo lombo-sciatalgia) di Kjaer apparso subito in difficoltà nelle chiusure e sostituito in avvio di ripresa da Kalulu. La conseguenza è la seguente: contro l'Atalanta sabato prossimo il Milan rischia di presentarsi senza la coppia centrale di difensori più la squalifica di Saelemaekers entrato nella ripresa e capace di collezionare due gialli in 5 minuti così da meritarsi l'espulsione a 15 dal gong. Pronti via, sempre Ibra. Stessa sequenza nella ripresa e questa volta il merito del lancio è di Calabria che pesca il sodale sulla corsa sul filo del fuorigioco: il sinistro dello svedese mette fuori causa Cragno e invece di festeggiare con i suoi ha un contenzioso polemico con Godin. Ibra comanda in campo, non ancora sul mercato come chiarisce in apertura di serata Paolo Maldini spiegando ai microfoni di Sky che «sull'arrivo di Mandzukic la società non ha sentito Zlatan ma il tecnico». Giusto così.

Il Cagliari, rimasto sotto choc in partenza, resta fulminato e prende coraggio nel finale quando in superiorità numerica Di Francesco fa entrare anche Pavalotti e Cerri, le torri. Proteste, fondate, del Cagliari per una spinta di Diaz su Sottil in area, identica a quella del rigore su Ibra.

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