Coronavirus

La rivolta dei baschi contro Uefa e Liga Derby a porte aperte

Athletic Bilbao e Real Sociedad: finale di Coppa da noi, solo col pubblico e... "anche nel 2021"

La rivolta dei baschi contro Uefa e Liga Derby a porte aperte

Una questione basca, l'ennesima. Tra i tanti problemi che attanagliano il calcio stravolto dal virus, in Spagna n+e hanno uno in più. Intrighi e polemiche ruotano attorno alla finale di Coppa del Re, che il 18 aprile scorso avrebbe messo di fronte Athletic Bilbao e Real Sociedad, un evento atteso dai Paesi Baschi da oltre un secolo, dopo quella finalissima giocata tra le due squadre a San Sebastian nel 1910.

Un remake carico di significati, capace di valicare i confini sportivi e così importante da non potersi arrendere nemmeno alla pandemia. Il caso è montato quando l'Uefa ha posto il 3 agosto come data limite per presentare i nomi delle squadre che parteciperanno alle coppe 2020/21, costringendo la Federcalcio spagnola a cercare una data utile per giocare il match a porte chiuse a Siviglia. Soluzione che nell'Euskal Herria, come i baschi chiamano la loro terra, non è affatto gradita e ha scatenato una serie di reazioni soprattutto in casa Athletic. L'attaccante Iñaki Williams ha ammesso di «non riuscire a immaginare una finale del genere disputata senza la nostra gente», mentre il compagno Ibai Gomez è andato oltre: «Preferisco giocare davanti ai miei tifosi nel 2021, quando tutto sarà risolto, e rinunciare così alla qualificazione in Europa». A ruota si sono schierati i supporter, senza mezzi termini: «L'Uefa e la Federazione mettono il business al primo posto, non il calcio e tantomeno noi appassionati. Questa partita è uno dei simboli dell'identità basca, non si tratta di 90' qualsiasi».

A Bilbao fanno la voce grossa, hanno già scartato il compromesso avanzato dalle autorità per giocarla senza spettatori al Mendizorrotza di Vitoria, ma è proprio l'Athletic la squadra che ha più da perdere, visto che giocando la finale avrebbe il pass per l'Europa League in quanto la Real Sociedad è forte del quarto posto in campionato che le garantirebbe la Champions (se non si riprendesse a giocare). Nel momento in cui è stata fermata la Liga, l'Athletic era decimo, a cinque lunghezze dal traguardo europeo, quindi la scelta del derby basco a porte chiuse scontenterebbe anche il Valencia, settimo in campionato e più propenso per congelare la classifica (come accaduto in Francia) e andare così in Europa League.

Dalle parti del San Mames, i dirigenti dell'Athletic hanno già annunciato che sottoporranno la questione ai soci e si procederà con una votazione vincolante. Con la consapevolezza che nel 2021 gli stadi potrebbero non riaprire le porte e la sfida rischierebbe di non giocarsi mai, lasciando i Leones senza la finale e senza l'Europa per la prossima stagione. Con tutto il gruzzolo di soldoni che l'Uefa garantisce in questi casi. A proposito, da Nyon è già arrivato il monito: «Le polemiche interne non ci riguardano, senza finale prenderemo in considerazione la classifica della Liga. E attualmente sarebbe qualificato il Valencia». La questione scotta più che mai.

Intanto il premier spagnolo Sanchez ha ribadito: «Spero che il campionato possa riprendere presto, ma saranno Liga e Federcalcio a decidere, di sicuro le partite le vedremo in tv e non allo stadio».

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