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Roland Garros a Bezos: i giganti del web spengono la televisione

Dal 2021 Eurosport non avrà più i diritti Resa inevitabile dello sport di fronte ai soldi

Roland Garros a Bezos: i giganti del web spengono la televisione

Nel suo L'arte della Guerra, il generale cinese Sun Tzu diceva che è inutile vincere centinaia di battaglie, quando si può sottomettere il nemico senza combattere. A quasi tremila anni di distanza la regola vale ancora, soprattutto se la guerra è quella dei diritti Tv.

Lo sport insomma è il bottino in palio, e la notizia che Amazon si è portata a casa il Roland Garros di tennis è di quelle che fa capire che quella guerra sia già finita prima di cominciare. L'accordo vale dal 2021 e per tre anni: il gigante del web di Jeff Bezos trasmetterà sul suo servizio streaming Prime Tv tutti i match che si terranno sul nuovo campo Simonne Mathieu, la sessione notturna del campo centrale, quella che partirà dal prossimo anno quando sarà in funzione il tetto del Philippe Chatrier. E c'è da scommettere che i match non saranno banali, visto i soldi in gioco: non ci sono cifre ufficiali ma si parla di quasi 90 milioni di euro. Insomma: dopo 27 anni, per ora in Francia, sarà addio a Eurosport, che pure una emittente tv tradizionale non è. E alla Tv di stato TF1 resterà il resto del torneo più le semifinali e le finali dei tornei maschili e femminili (trasmesse in contemporanea da Amazon): ma fino a quando? In attesa poi di capire cosa accadrà sugli schermi del resto del mondo. E dunque: l'affondo di Amazon è come quello di cui si diceva, se si pensa che i giganti del web fanno girare miliardi di dollari nelle loro casse. Lo sport si arrende alla nuova era, e lo fa volentieri. Le Tv tradizionali invece incassano un ko epocale, che potrebbe cambiare le nostre abitudini. D'altronde le avvisaglie c'erano: la stessa Amazon si era già appropriata dei diritti degli UsOpen e di alcuni tornei Atp e Wta da trasmettere in Gran Bretagna. Ma anche altri sport avevano già cominciato a cavalcare il nuovo corso: la Nfl negli Usa trasmette regolarmente una partita la settimana su twitter; facebook aveva partecipato all'asta per i mondiali di calcio; Netfilx ha da tempo concluso un accordo con Liberty Media per produrre la serie tv Drive to Survive, una docufiction sulla stagione del mondiale di Formula 1 che probabilmente è solo l'inizio di qualcosa di più. Eppoi: su instagram, grazie alla creazione della IGTV, c'è chi si ingegna a trasmettere le partite di calcio riprendendo la propria Tv di casa. Pirateria artigianale, in pratica, che diventa una delle centinaia di guerre quotidiane da vincere (le ultime sono quelle contro l'araba BeitQ e contro il «pezzotto» costato denunce in Italia) che le aziende che detengono i diritti si trovano a combattere. Senza mai vincere del tutto.

Non potendo battere il nemico il Roland Garros insomma se l'è fatto (molto) amico: il web è il canale Tv del nuovo millennio, l'era in cui gli schermi non sono solo davanti al divano. La Parigi del tennis va su smartphone, su tablet e, certo, sulle Tv, ma solo se sono smart. Mentre in Italia, per dire, il nostro calcio è intanto impegnato a litigare su un canale della Lega da rivendere magari alle Tv tradizionali.

Quando saranno ormai spente.

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