Plzen è nota per la birra, ma dalla città della Repubblica Ceca la Roma non torna nemmeno con un brodino, proseguendo la settimana di coppa orribile per le squadre italiane. Con l'unica differenza che, rispetto a Napoli e Inter, i giallorossi partivano con la qualificazione già in tasca per gli ottavi. Sulle prospettive, però, è davvero arduo esprimersi, vista l'involuzione che ha caratterizzato gli uomini di Eusebio Di Francesco nell'ultimo mese e mezzo. La trasferta in Cechia ha confermato la crisi di identità della Roma, nella quale sembrano davvero essere pochi i giocatori con la personalità necessaria per condurre la squadra fuori dal momento critico. Il Viktoria ha così centrato un successo che gli ha permesso di confermare il terzo posto nel girone, qualificandosi per l'Europa League ai danni del Cska Mosca. Un'uscita clamorosa quella dei russi, capaci di battere due volte i campioni d'Europa in carica del Real Madrid (clamoroso il 3-0 di ieri al Bernabeu), ma puniti dagli scontri diretti contro i cechi.
Tra Viktoria e Roma primo tempo bloccato, con i padroni di casa più attenti all'equilibrio e alla copertura degli spazi. La Roma però non ne approfitta: del quartetto di attacco il solo Under si segnala per intraprendenza, mentre il rientrante Pastore è ancora lontano da una condizione fisica accettabile. Le notizie dal Bernabeu spingono i cechi a premere sull'acceleratore, specialmente sul lato destro, dove Santon appare in totale confusione.
L'ex Inter entra in tutti e tre i gol della partita: sull'1-0 del Plzen perdendosi Kovaík, che insacca da un paio di metri un tiro-assist di Kopic; quindi approfitta di un buco dell'ex Modena Limbersky per servire a Under la palla del pareggio (pregevole il colpo da biliardo del turco che insacca la palla nell'angolino basso); infine si lascia ancora sorprendere da Kovaík, presentatosi solo davanti a Mirante, con il portiere abile nel respingere la palla che però finisce a Chorý per un comodo tap-in di testa. Sull'1-1 fallo da rigore su Schick, ma l'arbitro lascia correre. È l'unico squillo dell'ennesima, disastrosa prova dell'attaccante ceco. La Roma è allo sbando e nel finale rischia di prendere anche il terzo gol.
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