L 'approdo tra le sedici migliori d'Europa per la prima volta nell'era americana arriva con numeri da brivido: una sola vittoria in sei gare, appena sei punti in classifica, nessun gol segnato nell'ultima partita del girone e soprattutto sedici reti subite da settembre a oggi. Ma per come tira il vento, è bene accontentarsi. Il Barcellona di Luis Enrique non si distrae e lascia un punticino al Bayer Leverkusen, che viene confinato in Europa League dallo scontro diretto con i giallorossi. I tredici milioni entrati nelle casse della Roma per il passaggio del turno (anche se il ds Sabatini dice che sono molti meno) serviranno a rinforzare la squadra a gennaio. Più che per continuare il cammino in Europa, destinato a sbattere contro una corazzata a febbraio, per coltivare il sogno campionato. Pur se con questi numeri modesti e con il gioco (anzi non gioco) attuale come ha sottolineato Dzeko alla vigilia della partita con il Bate arrivare al titolo è impresa impossibile. E la cartina tornasole sul reale valore dei giallorossi sarà già a Napoli domenica.Nel marasma generale di una squadra che fatica a trovare una sua identità e si affida sempre alle giocate dei singoli (questo può essere il principale difetto da contestare a Garcia, che al momento salva la panchina), la qualificazione è grasso che cola. Ma serve solo a nascondere sotto il tappeto la polvere che prima o poi tornerà evidente.
E potrebbe rimettere in discussione anche il tecnico.In un Olimpico quasi deserto e molesto (tanti i fischi alla squadra, sonori sia all'intervallo che a fine match nonostante la qualificazione) la Roma dimostra il suo vero limite attuale, ovvero la paura. Quella che ti fa iniziare le gare in maniera contratta, anche contro un avversario il Bate non eccelso tecnicamente ma ben disposto con un 4-2-3-1 scolastico che bada a non prenderle e aspetta una possibile ripartenza. In una partita così bloccata, logico che le occasioni siano merce rara, nonostante il solito possesso palla.La ripresa registra una Roma che spinge con la forza dei nervi e arriva più volte vicina alla porta, ma rischia anche grosso e ringrazia anche Szczesny, che si fa perdonare la brutta serata dell'andata in Bielorussia sventando due pericolose occasioni del Bate. Lo 0-0, primo stagionale, manda la Roma agli ottavi.La questione stadio va per le lunghe (ieri il commissario di Roma Tronca ha delegato ai suoi vice l'incontro con la dirigenza giallorossa) e dal comune arriva la notizia che il piano è per ora congelato almeno fino a gennaio. E ieri c'è stata anche una sfida verbale di cattivo gusto tra il patron della Roma Pallotta e il prefetto di Roma Gabrielli. Oggetto della disputa, l'incontro per la vicenda curve divise ieri i tifosi della Sud hanno di nuovo disertato l'Olimpico e hanno invaso Trigoria dove giocava la Primavera nella Youth League -. «Nessun colloquio richiesto, io non mi nego a nessuno, ricevo cani e porci», la provocazione di Gabrielli. «Ma chi dovrei essere io, il cane o il porco?», la replica del dirigente Usa. «Non volevo offendere nessuno, quel che ho detto, in italiano, si chiama iperbole.
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