Roma - La doppia faccia della Roma prepasquale: vincente in campo per la prima volta all'Olimpico dopo oltre quattro mesi, perdente nella parte più calda del tifo. In uno stadio blindato - più di mille gli agenti impiegati - e con il settore riservato ai supporter ospiti prima chiuso, poi aperto ma quasi vuoto (una trentina i tifosi presenti), la giornata è trascorsa senza incidenti.
Peccato che la festa vera, quella auspicata dai tecnici e dalle istituzioni sportive e richiesta da molti per esorcizzare la paura, non ci sia stata. Tutto per colpa di due scritte pesanti - ma come è possibile che siano entrate nello stadio? - contro la madre di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ucciso lo scorso maggio prima della finale di coppa Italia, e uno striscione esplicito pro De Santis («Daniele uno di noi»), l'ultrà giallorosso accusato della morte di Ciro. «Che cosa triste... lucri sul funerale con libri e interviste!», il primo striscione rimasto in curva Sud per un paio di minuti, con un chiaro riferimento alla recente presentazione del libro «Ciro Vive» scritto dalla madre Antonella Leardi. Poco dopo una seconda scritta, sempre dello stesso tenore: «C'è chi piange un figlio con dolore e moralità e chi ne fa un business senza dignità. Signora De Falchi onore a te».
«Dio cambi i cuori di chi ha scritto quelle cose», la risposta della donna che ha già scacciato dal cuore ogni tentazione di vendetta. «È ora di squalificare l'Olimpico», reclama il legale della famiglia Esposito, Angelo Pisani. La polizia ha già acquisito i filmati e li sta esaminando per identificare gli autori. A fare da sottofondo i soliti cori offensivi anti-napoletani («Vesuvio lavali col fuoco») che costeranno una multa salata da parte del giudice sportivo alla società di Trigoria. Anche senza scontri, Roma-Napoli ha lasciato comunque ferite profonde.
Il gesto orribile dei tifosi della Roma - inspiegabile il no comment dei dirigenti giallorossi sulla vicenda - oscura il ritorno al successo della truppa di Garcia. 125 giorni dopo la vittoria sull'Inter, l'Olimpico torna ad assistere a un successo di De Rossi e compagni. Nell'unica fiammata giallorossa, l'atteso Pjanic - che ieri ha rimediato anche un lieve trauma contusivo alla caviglia sinistra - diventa l'uomo partita con il terzo gol personale al Napoli, la vittima preferita del bosniaco da quando gioca in serie A. L'esultanza polemica e rabbiosa dopo il gol era rivolta a «quelli che chiacchierano un po' troppo, soprattutto di recente». Riferimento alle critiche ricevute da alcuni giornalisti, ma in effetti la sua stagione era stata parecchio deludente.
L'ex De Sanctis completa poi l'opera, blindando con tre parate doc la sua porta dagli assalti del Napoli. Che al quarto ko di fila in trasferta abdica ufficialmente dalla corsa al podio del campionato, essendo ora a -9 dalla Roma e a -8 dalla Lazio e precipitando di colpo al sesto posto della classifica. A Benitez non resta così che conquistarsi la Champions attraverso il cammino continentale, alzando il secondo trofeo continentale il 27 maggio a Varsavia. E nel frattempo dovrà conservare il posto nell'Europa di scorta attraverso la coppa Italia o il campionato, ma magari già prima avrà deciso il suo futuro, in questo momento più lontano da Napoli.
«È un successo da sei punti, abbiamo vinto con orgoglio e intelligenza, ora cresce la fiducia nel futuro», così il tecnico della Roma Garcia che non festeggiava da tempo due vittorie di fila (per di più senza gol subiti). Respinto nuovamente l'assalto della Lazio, anche se lo stato di forma della squadra non sembra ancora al top e lo dimostra il finale sofferto.
Ma quanto meno la classifica continua a muoversi ed eliminare un pericoloso rivale dalla corsa Champions è un punto a favore. Il gioco del Napoli latita e gli errori fioccano. Il sospetto è che l'allenatore spagnolo abbia mollato il campionato per dare maggiore importanza alle coppe, il rischio è di una stagione fallimentare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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