Comunque vada, sarà un podio della serie A da record di punti per le prime tre classificate. E sia la Roma che il Napoli possono migliorare il loro primato in una stagione: i giallorossi puntano quota 87, un numero di punti che in otto edizioni delle ultime tredici, da quando cioè si è tornati alle 20 squadre, sarebbe valso lo scudetto; i partenopei «vedono» la cifra di 86, quattro in più di quelli ottenuti da Sarri nella scorsa stagione.
La volata per il secondo posto passa dalle squadre di Genova, già con la pancia piena, avendo la truppa di Juric conquistato la salvezza matematica domenica scorsa e quella di Giampaolo blindato da tempo un posto a centro classifica. E nello sprint per la Champions, che vale 30 milioni in cassa oltre che evitare l'ostico preliminare di agosto, si inseriscono altri motivi di interesse. Intanto l'addio alla Roma di Spalletti - l'annuncio domani o martedì in una conferenza stampa a Trigoria con il conseguente arrivo di Di Francesco sulla panchina giallorossa - e soprattutto di Totti. «Godetevi questo momento, non ci sarà un altro come lui», il messaggio di James Pallotta che oggi sbarcherà nella Capitale. Il capitano saluterà alla fine della gara con un giro di campo i 65.000 che accorreranno all'Olimpico per l'ultima uscita con la maglia più amata, vestita già 784 volte e con la quale ha segnato 307 gol. Per l'addio vero e proprio aspetterà settembre, sempre che non decida per una lucrosa appendice sul campo oltreoceano. Basta un dato per far capire quanto ha dato nella storia del calcio italiano: 180 dei 551 giocatori schierati in A in questa stagione non erano ancora nati il 28 maggio 1993 quando il numero 10 esordì a Brescia. «La gente non dormirà in vista della partita di domani? E che, io dormo?...», la battuta di Totti al cronista Sky.
«È un dono, sono stato fortunato ad allenarlo. Giocherà un pezzo importante di partita (probabilmente l'ultima mezz'ora se la Roma avrà già chiuso la pratica Genoa, ndr) - così Spalletti -. Il ricordo più bello? La qualità del giocatore e la personalità quando entra in campo. Cosa mi ha dato fastidio? Non ho condiviso alcune sue prese di posizione, qui siamo un po' colpevoli tutti». E poi la stoccata: «Lui da solo non basta, se la Roma non ha vinto niente significa che dentro c'è anche lui, nonostante i suoi numeri. In una stagione lui sbagliò 6 rigori di fila, magari se fossero stati segnati avremmo avuto qualche punto in più». Era il 2007 e Totti vinse la Scarpa d'Oro di miglior bomber europeo... E sulla festa il tecnico toscano dice: «Bisogna vincere, sennò ce la fanno gli altri...».
Una sfida nella sfida, la corsa al trono dei bomber: il bosniaco della Roma Edin Dzeko (28 reti e già al suo record di segnature in una stagione, 38) sfida il belga del Napoli Dries Mertens (27). Che come ha rivelato il patron De Laurentiis, ha rinnovato il contratto fino al 2020, con una clausola voluta dal calciatore da 28,5 milioni di euro valida solo per l'estero e dalla prossima stagione. Dal quartier generale degli azzurri, Sarri pensa ancora all'impresa. «Abbiamo l'obbligo di credere al secondo posto, certo gli otto rigori della Roma sono inspiegabili, hanno portato ai giallorossi cinque-sei punti in più...», così il tecnico che martedì a Roma incontrerà il presidente per pianificare il futuro e poi riceverà il premio Bearzot.
Ultima curiosità: all'Olimpico farà il
suo esordio da titolare nel Genoa Pietro Pellegri, classe 2001. Strano destino nel Totti-day: lui titolare, il numero 10 in panchina.E dire che quando il genoano aveva tre mesi, il capitano della Roma vinse lo scudetto...
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