Sarà la prima volta della Roma, che vanta un'esperienza simile solo in Europa League, ma i precedenti non sono incoraggianti. Da quando esistono i playoff nei preliminari di Champions (2009) solo due volte su sette le squadre italiane hanno staccato il pass per la fase a gironi. Fiorentina e Milan sono stati gli unici club di casa nostra a superare lo spareggio di agosto dopo la riforma voluta dall'ormai ex presidente Uefa Platini, che decise di dividere il percorso dei campioni delle nazioni più indietro nel ranking e quello delle piazzate dei tornei di prima fascia. Ecco allora che il coefficiente di difficoltà del doppio confronto del preliminare si è innalzato e la nostra rappresentante ha spesso sbattuto il muso contro tedesche, spagnole o inglesi.
Stasera tocca alla Roma che avrà di fronte il Porto, la seconda più blasonata formazione lusitana e con una grande esperienza europea. In 180 minuti (prima tappa al Dragao, attesi oltre 50mila spettatori) i giallorossi si giocano la possibilità di arrivare alla decima presenza in Champions della propria storia, la terza consecutiva. Prestigio sportivo sì, ma anche ricchezza economica, visto che raggiungere la fase a gironi garantisce subito circa 21 milioni tra il bonus partecipazione Uefa e la quota del market pool legata ai diritti tv (il 15 per cento destinato alla terza classificata della prima tranche da 55 milioni) che va alle squadre italiane, a cui vanno aggiunti i soldi derivanti da vittorie e pareggi nelle sei gare del girone. Un tesoretto che potrebbe consentire alla Roma di ritoccare la rosa proprio nell'ultima fase del mercato.
Intanto la vigilia porta in dote un acquisto che aggiunge un tassello importante in difesa: il torinista Bruno Peres arriva con la formula del prestito a un milione di euro con obbligo di riscatto fissato a quota 13,5, con 1,5 milioni di bonus e il 20% al club granata sulla futura rivendita del calciatore. Il quale percepirà un ingaggio di 1,4 milioni a stagione fino al 2021. La Roma lo ha inserito nella lista Champions e non è da escludere di vederlo in campo nella partita di ritorno all'Olimpico martedì 23. "È un giocatore tutta-fascia, come Florenzi, e che può giocare sulle due corsie, ci darà un'opzione in più", dice il tecnico Spalletti. Ceduti Castan, Digne e con Rudiger ai box per l'infortunio, quello di retroguardia è il reparto più rinnovato del mosaico giallorosso. "La difesa è un reparto delicato - sottolinea De Rossi -, dovranno lavorare molto per unire le menti in un unico movimento. Sono arrivati giocatori bravi ed esperti che si adatteranno presto".
Luciano Spalletti ha già affrontato il Porto quando guidava i russi dello Zenit. "Ho buone sensazioni, anche se le statistiche non vedono le squadre italiane come favorite per il passaggio del turno - così l'allenatore della Roma -. Noi abbiamo l'intenzione di passare il turno, sono poche le occasioni di questo genere per cui quando passano bisogna essere bravi a sfruttarle.
Dobbiamo essere pronti fin da subito, far vedere la nostra mentalità, per noi è una partita fondamentale, abbiamo lavorato duro per prepararci al meglio. Mi aspetto che tutti stiano dentro la partita, dovremo spingere sull'acceleratore sin da subito, la Roma è costruita per giocare contro avversari di livello".
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