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Rossa, fine dell'illusione. Ancora gli stessi problemi e la Red Bull se la beve

Doppietta dei campioni, Verstappen stellare. Sul podio Alonso con la Aston Martin, Sainz quarto

Rossa, fine dell'illusione. Ancora gli stessi problemi e la Red Bull se la beve

Peggio di così la Ferrari non poteva cominciare. L'anno scorso si rompeva dopo aver conquistato la pole ed esser stata in testa per gran parte della gara. Quest'anno il motore è saltato a 16 giri dalla fine per colpa di un guaio alla centralina, senza che Charles sia mai stato in lotta con Verstappen, anzi mentre prendeva quasi un secondo al giro. Una resa totale. Sono mancate prestazioni ed affidabilità. Solo in qualifica la SF-23 è stata vicina alla Red Bull, ma poi ha abbandonato la contesa ancora prima di scendere in campo, risparmiando un set di gomme rosse per la gara. Una strategia che non ha prodotto risultati, se non permettere a Charles di soffiare il secondo posto a Perez, almeno fino al cambio gomme.

L'anno è cominciato con un monologo impressionante di Verstappen, sempre da solo là davanti, leader incontrastato dall'inizio alla fine con una strategia di gomme che solo la Red Bull può permettersi (rossa-rossa-bianca). Verstappen e Perez hanno chiuso con una doppietta inedita per la prima gara della stagione, con un vantaggio abissale (oltre 38) che nella gara inaugurale non si vedeva dal 1998. Quasi una passeggiata, tanto che Christian Horner ha avuto il tempo di collegarsi in diretta tv con Sky dal muretto mentre stava gestendo la fuga per la vittoria dei suoi ragazzi.

Come ha detto un Leclerc mogio mogio, «le Red Bull sono sembrate di un'altra categoria. Devono aver trovato qualcosa perché non mi spiego una macchina che in qualifica è a un decimo e in gara viaggia con tanta superiorità». Il problema per la Ferrari è che ha trovato qualcosa anche la Aston Martin che in un anno ha guadagnato 24 in qualifica ed ha potuto tenere un passo gara importante, soprattutto una volta montate le Pirelli più dure. Merito di un Alonso on fire, straordinario nei sorpassi a Hamilton e Sainz, ma anche di una macchina molto migliorata se Stroll, con due polsi decisamente malmessi, è comunque arrivato davanti a Russell.

«Un mondiale non si vince o si perde alla prima gara», il mantra di Vasseur sarà la colonna sonora che accompagnerà la Ferrari fino alla seconda gara della stagione. Mettere sotto processo il nuovo team principal sarebbe assurdo, anche se la scelta di risparmiare il set in qualifica soprattutto dopo quello che abbiamo visto in gara, non è sembrata una genialata.

La SF-23 è figlia della Ferrari che c'era già. Quello che bisogna chiedersi è perché non sia progredita come ha fatto la Aston Martin che è cresciuta così tanto in un anno potenziando la squadra con acquisti mirati, pur avendo motore, cambio e sospensioni uguali a quelli della Mercedes che invece non è messa tanto bene.

La Ferrari deve capire, esattamente come quando c'era Binotto.

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