Rossi-Stoner, il grande duello all'ultima curva

Non può essere un weekend normale per il motomondiale. Impossibile. Perché nulla sarà più come prima da domani sera. Infatti il gran premio di Valencia è quello delle ultime volte. L'addio di Casey Stoner alle corse, l'addio di Valentino Rossi alla Ducati per tornare in Yamaha. L'australiano saluta la compagnia sbattendo la porta in faccia a un mondo che non trasuda più «la stessa passione di quando ci sono entrato ancora bambino», ha detto nei giorni scorsi prima di aggiungere «ho perso il rispetto per questo campionato». Se ne va senza fare il tris mondiale, sfuggito quest'anno anche per colpa di un infortunio che lo ha tolto dalla lotta sul più bello. Ma è tornato in tempo per vincere ancora una volta sulla pista di casa due settimane fa.
L'ultimo salto del canguro priva la MotoGp di una delle rivalità più sentite: Stoner contro Rossi. In sella e a parole. Diversi in tutto. Il circuito di Valencia conferma. Uno tra i preferiti dall'aussie che ci ha vinto due volte negli ultimi quattro anni. E soprattutto perché proprio qui conquistò la sua prima vittoria nel motomondiale: nove anni fa nell'allora 125. Invece per il Dottore è solo una «pista da Mickey Mouse».
Ma a dividerli più di ogni altra cosa è stata la Ducati. Stoner è riuscito nell'impresa di regalare l'unico titolo iridato alla casa di Borgo Panigale nella classe regina. Al primo colpo, nel 2007, l'australiano fece l'impresa dove invece Rossi ha raccolto l'unica sconfitta nella sua straordinaria carriera. Il Dottore e la rossa non si sono mai presi e dopo due stagioni le strade si separano. «Siamo arrivati alla fine senza mai raggiungere i livelli attesi» il laconico saluto.
E Stoner non ha mai perso occasione per sbattergli in faccia la realtà. Fino al lapidario «con la Ducati Rossi ha fallito, sa vincere solo con una moto perfetta». Rossi incassa ma può sempre raccontare che il sorpasso della vita al “cavatappi” di Laguna Seca l'ha fatto proprio a Stoner. Il quale a sua volta un anno fa di questi tempi “twittava” che le percentuali di vittorie dal 2006 al 2011 lo premiano. Il conto dei titoli invece premia Vale: nove a due.
Rivali fino all'ultimo. Valentino pensa già alla Yamaha, martedì per la prima volta salirà sulla nuova moto nei test. Due livree speciali con il sole e la luna per il dottore che vuole tornare a splendere e sognare il decimo mondiale. Già nel 2013. Stoner non ci sarà ma non si è risparmiato l'ultimo pensiero per Rossi: «Cosa farò l'anno prossimo? Guarderò le gare in tv e tiferò per Lorenzo e Pedrosa due avversari che rispetto».
È la parola fine sul duello? Mai dire mai. Mancano ancora centoventi chilometri di gara, non si può essere sicuri che le scintille tra i due siano finite. Le prove libere di ieri sono state condizionate dalla pioggia, domani non è prevista.

E solo sul bagnato Rossi è stato competitivo con la Ducati. È difficile ma Valencia a sorpresa può regalare un altro capitolo dell'infinita rivalità. E allora meglio aspettare la bandiera a scacchi per dire che nulla sarà più come prima nel motomondiale. Davvero.

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