Ha vinto una Ferrari, ma non quella giusta. Carlos Sainz è il quarantesimo vincitore della storia Ferrari, ma quello che avrebbe potuto essere un trionfo si è trasformato in una vittoria dal retrogusto amaro. Ancora una volta il muretto Ferrari ha fatto la scelta sbagliata con Charles Leclerc non richiamandolo a cambiare le gomme dopo l'ingresso della Safety Car e lasciandolo in pista nei tredici giri finali con gomme usurate e soprattutto di due mescole più dure rispetto agli avversari scatenati che hanno cominciato a mordergli le caviglie dalla ripartenza. Alla fine Leclerc ha recuperato 6 punti su Verstappen invece dei 19 che gli avrebbe preso con una vittoria. Un autogol in un giorno che avrebbe potuto essere trionfale grazie ai problemi che hanno tolto dalla lotta Verstappen dopo 13 giri.
La Ferrari avrebbe dovuto richiamare Leclerc e non Sainz o al massimo pensare a un doppio pit stop. Quello che è capitato all'ultima gara dello scorso anno sarebbe dovuto servire da lezione. Con gomme più fresche e più morbide si vince sempre. Leclerc ha incassato da grande uomo squadra: «Chi sono io per chiedere chiarimenti alla Ferrari? Non vorrei ci si focalizzasse sulla mia delusione dimenticando la vittoria di Sainz». In quanti alti avrebbero detto lo stesso? Perché oltre alla scelta sbagliata nel finale, dal muretto gli avevano fatto perdere un sacco di tempo prima quando Sainz era davanti, ma non aveva il suo ritmo, nonostante un problema all'alettone anteriore. Si è aspettato troppo a dare il via libera a Charles. In quei giri Charles ha perso secondi preziosi. Certo poi la Safety Car avrebbe riazzerato tutto, ma Hamilton più lontano avrebbe dato altri margini di manovra. Binotto spiega la scelta dicendo che un doppio pit era impossibile («non c'era lo spazio e chi era dietro avrebbe perso la posizione») e spiegando la scelta: «Charles era davanti e aveva delle gomme più fresche rispetto a Carlos, avrebbe potuto difendere Charles nelle prime curve e poi contavamo che le soft avrebbero avuto un degrado maggiore nei giri finali». La strategia non è stata dunque una scelta casuale, ma ragionata e questo forse è ancora più preoccupante. Quanto al dialogo a caldo con il monegasco, puntandogli il dito, «gli ho solo detto di calmarsi...» ha spiegato il team principal.
Tutto questo non deve diminuire i meriti di Sainz che, dopo aver sbagliato la prima partenza (poi annullata dall'incidente spettacolare ma senza conseguenze di Zhou e Albon) aveva avuto un'incertezza mentre Verstappen lo pressava andando largo alla Becketts.
Il problema è che la squadra ha aspettato troppo a chiedergli di lasciare passare Leclerc, poi quando glielo ha chiesto lui ha eseguito subito, ma che altro avrebbe potuto fare. Dispiace che la sua prima vittoria sia arrivata in mezzo alla bufera. Avremmo potuto godercela tutti un po' di più.
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