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Saluto romano allo stadio, il falconiere: "Non sapevo fosse vietato"

Juan Bernabè chiarisce: "Non c'entra nulla con la Lazio e per questo sono dispiaciuto. Per me è un saluto militare, io sono nato dentro l'esercito..."

Saluto romano allo stadio, il falconiere: "Non sapevo fosse vietato"

"Non so perché si sia scatenato tutto questo caos". Lo dice Juan Bernabé, il falconiere spagnolo della Lazio finito nell'occhio del ciclone per il saluto romano e sospeso dal club di Claudio Lotito, dopo il video circolato sul web.

Ha inneggiato al Duce sotto la Tribuna Tevere dello stadio Olimpico e fatto il saluto romano, un gesto che non è passato inosservato e che ha scatenato roventi polemiche. Juan Bernabè, dal 2010 falconiere di Olympia, l'Aquila della Lazio, immortalato durante i momenti di festa dopo la vittoria con l'Inter, in un video che sta facendo il giro del web, ha voluto affidare il suo pensiero al Messaggero: ''Non c'entra nulla con la Lazio e per questo sono dispiaciuto. Per me è un saluto militare, io sono nato dentro l'esercito. Ho una cultura di destra, sono del partito Vox come tanti amici calciatori e ne vado orgoglioso. In Spagna il gesto fascista si fa con il braccio piegato sul cuore a livello del petto. In Italia a quanto pare è anche così, non lo sapevo''.

Dopo la partita con l'Inter, Bernabé non si è limitato a fare il saluto romano, ma è stato anche ripreso anche ad urlare ad alta voce il nome di Benito Mussolini. Un gesto che ha provvocato l'immediato sdegno della Comunità Ebraica ma che il falconiere spagnolo non rinnega in alcun modo:"È vero, l'ho fatto - dice a proposito del fatto di aver urlato 'duce, duce' - e non lo rinnego perché io stimo Mussolini, ha fatto tante grandi cose per l'Italia così come Franco in Spagna. Sono un estimatore di entrambi e ne vado fiero. Sono un uomo che ha rapporti con tutte le razze, che ha girato il mondo, che fa business in tutto il mondo".

La società biancoceleste ha subito preso le distanze dall'episodio, annunciando l'immediata sospensione. In tal senso, Bernabè si dimostra perfettamente consapevole della sorte che lo attende. "A me non è ancora arrivato nessun comunicato di sospensione dalla Lazio, ma lo sto aspettando. È nell'aria, lo so già a livello informale ed è giusto. Sono responsabile di ciò che ho fatto. È stato un impulso legato all'euforia del post partita dopo un grande successo. Non sapevo fosse vietato quel modo di esultare nel vostro paese, altrimenti non l'avrei fatto. Non volevo mettere in difficoltà la Lazio. Ma sono qui, sono uomo e come tale pronto a pagarne le conseguenze subito''.

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