La Grecia promossa all'ultimo assalto

Samaris&Samaras centrano una storica qualificazione. Con un rigore al 90' conquista gli ottavi con la Costarica. Europa salvata

L'incredibile al Mondiale lo regala la Grecia. A un minuto dalla fine Samaras si procura il rigore e lo trasforma e per la prima volta trascina la sua nazionale agli ottavi di finale alla terza partecipazione alla Coppa del Mondo e salva l'onore dell'Europa (seconda a qualificarsi dopo l'Olanda). Chissà se la squadra di Fernando Santos si sia caricata ascoltando Jurgen Klinsmann che ai suoi Usa aveva detto: «Ricordatevi la Grecia all'Europeo 2004». La portata dell'impresa non è ancora paragonabile, ma ci siamo. Sprofonda invece la Costa d'Avorio ormai convinta che la sua terza volta fosse quella buona, grazie anche a un sorteggio benevolo, dopo quelli difficilissimi nelle due precedenti edizioni. Gli elefanti erano stati eliminati nel 2006 da Argentina e Olanda, e in Sudafrica da Brasile e Portogallo.
Stavolta invece fanno tutto da soli, un perfetto suicidio sportivo. Soprattutto nel primo tempo quando dai ragione a quelli che dicono «vai a fidarti delle africane». La Costa d'Avorio si butta letteralmente via pur giocando con due risultati su tre a disposizione. Non una novità per una generazione di talenti incapace di lasciare il segno anche solo in Coppa d'Africa, l'ultimo successo risale addirittura al 1992. Un insulto per una nidiata che può contare su Drogba, i fratelli Tourè e Zokora. Gli elefanti giocano a controllare la partita, ma non ne hanno la capacità forse. Il campanello d'allarme è la traversa di Holebas, non recepito anche perché forse illusi dal fatto che la Grecia debba sostituire due giocatori in meno di mezzora: il bolognese Konè e addirittura il portiere. Al posto del centrocampista del Bologna, entra però Samaris, da non confondere con Samaras, che all'esordio assoluto in un mondiale impiega trentuno minuti per lasciare il segno. Dopo aver recuperato palla, Samaris scambia proprio con Samaras e non sbaglia solo davanti al portiere.
La Costa d'Avorio vede i fantasmi e il ct Lamouchi che dopo il primo tempo corre ai ripari. Non prima di aver visto Christodoulopoulos e Salpingidis sfiorare il raddoppio. A quel punto gli elefanti passano al 4-2-4. Ma è ancora la Grecia pericolosa con l'ex interista Karagounis, 37 anni, che centra un'altra traversa da trenta metri. La mossa ivoriana che dà l'illusione di essere azzeccata si chiama Wilfried Bony che entra dalla panchina dopo aver lasciato la maglia da titolare, tenuta nelle prime due gare, a un inconcludente Drogba. L'azione tutta in verticale è ispirata da Gervinho e conclusa in rete dal numero 12 ivoriano. Una beffa per la Grecia che però si ributta all'attacco, colpisce un palo con il giallorosso Torosidis e poi scaccia la sfortuna con il rigore di Samaras, sgambettato al momento del tiro.

Il capitano del Celtic trasforma e regala gli ottavi alla Grecia che adesso incrocerà il Costa Rica, vincitrice del girone dell'Italia. Un altro motivo per cui mangiarsi le mani e pensare a quello che sarebbe potuto essere.

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