Una grande donna e un grande antagonista. Si incontrano nella vita di tutti i grandi della storia. Li ha avuti anche Pietro Mennea. Sara Simeoni è stata la compagna di fatica e vittorie, Livio Berruti invece è stato il predecessore da cancellare. L'olimpionica di Mosca '80 nel salto in alto ha condiviso allenamenti e gare, l'oro di Roma '60 sui 200 è stato protagonista di un continuo scontro dialettico. «Abbiamo sudato insieme - racconta Sara Simeoni commossa al telefono -. La nostra carriera sportiva è andata a braccetto: dagli Europei junior di Parigi nel 1970 fino al trionfo olimpico. Se ne va un pezzo della mia vita». Due carriere costruite a Formia, condividendo la stessa pista: «Finiva l'allenamento sempre col dubbio di non aver fatto abbastanza. Non c'era bisogno di incitarci, bastava uno sguardo e ci siamo fatti coraggio coi risultati. Poi lui se ne andava per conto suo». Di fatto con loro l'atletica italiana ha raggiunto livelli mai più toccati: «Abbiamo rivoluzionato i metodi di allenamento, diciamo con un fai da te». Dalla sua pagina facebook Sara scala così l'asticella dell'amicizia: «Sono veramente molto triste... Caro Pietro... Ti abbraccio!».
Quello che gli riserva metaforicamente anche Berruti: «La sua capacità di sacrificarsi è un esempio per i giovani. All'atletica di oggi manca la sua voglia di emergere». E se si pensa che proprio i ragazzi erano un cruccio di Mennea, Berruti non poteva rendere merito al rivale in modo migliore. «Eravamo diversi in tutto. Il nostro è stato uno scontro. Io avevo una visione bucolica dello sport, per lui era un lavoro. Segnò il passaggio dal dilettantismo al professionismo». Gli aneddoti si accavallano: «Non posso dimenticare quella volta a Formia: mi chiamò in mezzo al campo per rinfacciarmi un'intervista che non aveva gradito in cui dicevo che lui non andava a Zurigo perché aveva paura degli americani. Era furioso, ci dovettero separare. Non avevo mai detto quelle cose...
E poi quella volta della canottiera regalata, non era originale». Tutto passato, resta l'ammirazione: «Fu il primo ad applicare l'allenamento di resistenza nello sprint, così nel finale quando gli altri rallentavano lui manteneva costante la velocità e vinceva...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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