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Sci, la fuga poco "olimpica" delle forzate della discesa

A Garmisch una manciata di atlete alla vigilia dei Giochi e col rischio infortuni. Gli uomini già in viaggio

Sci, la fuga poco "olimpica" delle forzate della discesa

L'ultima fatica prima dei Giochi. Garmisch, discesa oggi e superG domani. Solo le donne, perché in questo fine settimana gli uomini passano, quasi tutti del resto sono già in viaggio verso la Cina. Atterraggio a Pechino e poi, dopo altre tre ore di strada, Yanqing, dove andranno in scena tutte le gare olimpiche dello sci alpino. Ne parleremo spesso nei prossimi giorni di questa montagna sperduta nel nulla e scelta, fra centinaia, per ospitare una mezza dozzina di piste da gara. Con la testa sono ormai tutti là, ma qua intanto la coppa del mondo va avanti, anche se sembra interessare a pochi, poche anzi. La lista delle assenti alle gare di Garmisch è lunga e ricca di nomi importanti. A quello di Sofia Goggia, che se avesse potuto ci sarebbe stata, si aggiungono Breezy Johnson, a sua volta infortunatasi a Cortina e sicuramente assente anche ai Giochi, e poi Mikaela Shiffrin, Petra Vlhova, Lara Gut-Behrami, Michelle Gisin, Esther Ledecka, Ragnhild Mowinckel, Alice Robinson Tessa Worley e Wendy Holdener. Delle prime dieci nella classifica generale di coppa saranno al via soltanto Federica Brignone (che ieri ha però saltato la prova di discesa perché stava poco bene), Elena Curtoni e Ramona Siebenhofer. Anche l'austriaca in un primo tempo aveva deciso di disertare la tappa in Germania, ma poi ha cambiato idea: l'occasione è buona per recuperare punti nella classifica della discesa, dove è seconda dietro alla Goggia.

Perché tutte queste assenze? Se lo chiedono tutti ma dovrebbe farlo in particolare la federazione internazionale che prepara i calendari. Come si possono prevedere due gare di velocità, peraltro su una pista tutt'altro che facile, a una settimana dalla prima prova del programma olimpico femminile, il gigante? Sapendo, e questo va sottolineato, che quasi tutte le più forti gigantiste (vedi elenco sopra per averne la prova) sono brave anche in velocità, superG soprattutto? Un calendario del genere sarebbe stato (più o meno) concepibile se l'Olimpiade fosse stata sulle Alpi. La Cina non è dietro l'angolo e le sue regole, soprattutto nell'era Covid, stanno obbligando atleti, tecnici e addetti ai lavori a uno stress allucinante fra tamponi, moduli da compilare, applicazioni da scaricare e minacce di prigionia in caso di positività. È tutto molto, molto complicato. Come può un'atleta vivere serena e andare in pista con l'incubo di risultare positiva a una settimana dalla gara più importante della stagione? Sì, è questa la grande paura, non l'eventuale infortunio, che se uno sciatore pensasse a quello non uscirebbe mai dal cancelletto.

Meglio starsene tranquilli allora, lontani da tutto, Niente gare, viaggiare per tempo usando tutte le precauzioni e sperare nella buona sorte.

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