Scommesse, Masiello parla, trema tutta la Serie A E nelle carte spunta Conte

L’ex capitano riconosce in foto il «mister X» di Lecce che comprò il derby. Non risultano contatti tra gli indagati e l’allenatore della Juventus

Scommesse, Masiello parla,  trema tutta la Serie A  E nelle carte spunta Conte

Mentre il capitano del Bari An­drea Masiello, quello del «lauto gol» infame, fa tremare la serie A iniziando a parlare delle combine , negando di essere il «capo», e rico­noscendo in foto il «mister X» che avrebbe fatto da tramite nell’ac­quisto (230mila euro), per conto del Lecce, del derby col Bari, nelle carte spunta Antonio Conte, ex al­lenatore del Bari, oggi alla Juve. A fine gennaio un esposto anoni­mo, dettagliato, arriva al procura­tore di Bari Laudati, che lo gira ai carabinieri. Contiene fra l’altro quattro pagine di un verbale di in­­tercettazione dell’ex calciatore del Bari Antonio Bellavista (arre­stato a Cremona). In quei brogliac­ci, il 23 marzo 2011,esce Conte,al­l’epoca al Siena, due stagioni pri­ma al Bari. Bellavista chiede a un cronista sportivo barese suo ami­co, Raimondo, «se può contattare Conte l’allenatore del Siena per sa­pere se sia “contattabile” per la partita». La mattina dopo dice a Bellavista di non averlo trovato, in risposta allora «chiede di provare con Giorgio (presumibilmente Pe­­rinetti, ex ds del Bari, poi al Siena, ndr) ma Raimondo dice di no e consiglia di provare con Faggiano (Ds senese, ndr)». Le «manovre» di Bellavista riguardavano Siena-Sassuolo, che si giocò il 27 marzo e finì 4-0 per i toscani, prima di fini­re nel mirino di Cremona perché il centrocampista Quadrini del Sassuolo avrebbe preso 45mila eu­ro per la combine , beccandosi una squalifica «sportiva» di 6 mesi.

IL BOOKMAKER A DUBAI

L’ex portiere del Bari,Gillet,rivela al pm che uno dei sodali di Masiel­lo arrestati, Fabio Giacobbe, volò negli Emirati in gita premio con il Bari di Antonio Conte, ora allena­tore della Juventus. «Un anno – racconta il portiere –siamo andati in vacanza come premio a Dubai, che Conte ci aveva fatto… e lui (Giacobbe, ndr) era venuto con Andrea (Masiello, ndr)». Conte non è il primo juventino citato nel­le indagini baresi. Ieri s’è detto del suo collaboratore, Cristian Stelli­ni, per le pressioni (respinte) per pilotare un pareggio fra Bari e Ge­noa. Poi a verbale Masiello ha tira­to in ballo due juventini: l’ex bare­se Bonucci e Simone Pepe per Udi­nese­Bari.

«NON PIANGERE FIGLIO MIO...»

Il calciatore Marco Rossi, dopo l’interrogatorio, piange con la mamma:«Ma’ non dormo da me­si, mi hanno chiesto di tutte le par­­tite, ho detto quello che sapevo (...). Mi hanno messo in mezzo, so­no un ciolone , a Bari c’è coinvolta la mafia, gli imprenditori (...). Ho parlato prima che fosse troppo tar­di ». «Non piangere dai...» lo inter­rompe la mamma. La fidanzata Cristina, seduta accanto, gli strap­pa il telefono: «Signora, non ci co­nosciamo, sono la ragazza di Mar­co (...) Per dirle che alla fine gli hanno messo in mano questo sol­di, quindi probabilmente Marco è stato tirato in mezzo, lui sape­va... 30mila euro ma poi li ha ricon­segnati(...). Piangeva sempre, non sapeva come dirvelo, è una settimana che si vergogna (...). Masiello lo tormentava...». Ma è una cosa grave, obietta la mam­ma. «Certo, nessuno lo giustifica, ma a Palermo ha giocato per vince­re, non a perdere, i soldi li ha ridati (...)». Per restare alle fidanzate. Marco Esposito, poi indagato pu­re lui, chiama la sua e si sfoga: «I giocatori del Bari sono già inguaia­ti, ma è giusto così...bastardi».

ROMA«DA FARE»

Nel mirino finisce Bari-Roma del primo maggio scorso. Masiello ti­ra in ballo il factotum scommetti­tore Iacovelli. «Mi disse che se ac­cettavo “di fare la partita”, di alte­rare il risultato, per me c’era pron­ta una valigetta piena di soldi. Con lui,dentro la macchina,c’era un’altra persona, mezza incap­pucciata, si copriva, non saprei chi fosse (...). Dovevamo perdere la partita, senza un risultato preci­so (...). La mia ri­sposta fu negati­va ».Iacovelli,interro­gato, fa presente che l’ex calciatore Bellavista lo aveva contattato per vedere se Masiello era disponibile ad alterare risulta­to in cambio di denaro. «La stessa cosa, offriva del denaro».

LA SAMP PER 400MILA EURO

Masiello nei suoi ondivaghi verba­li fa cenno anche al match con la Samp del 23 aprile, perso 0-1: «La sera prima Iacovelli mi contatta di­cendomi di andare nella stanza dell’hotel, c’erano due persone che volevano parlarmi, io rifiu­tai ». L’indomani «si presentò con uno sconosciuto e mi disse di far­gli sapere se c’era la possibilità di alterare la partita (...). Ero imba­razzato. Cominciai ad avere pau­ra ». Una settimana prima del ma­tch, il centrocampista del Siena (ex barese) Carobbio, aggancia il «factotum» Iacovelli, e lo mette in contatto con lo «zingaro» Almir Gegic che vuole un incontro con Masiello per offirgli 100mila euro. Così Iacovelli:«Dissero: “Se voi vo­lete fare la partita questi sono per voi. Dovete perdere”». Secondo Iacovelli, Masiello rinuncia. Il cal­ciatore Marco Rossi, a verbale, ri­vela che durante un allenamento Masiello gli aveva proposto di ma­nipolare quella partita in cambio di 400 mila euro da dividere con chi ci stava. E dai tabulati di Ma­siello, emergono due incontri, nei giorni precedenti il match con la Samp, tra il difensore e l’ala blu­cerchiata Guberti, che due stagio­ni prima aveva giocato nel Bari .

«CONTATTO DI VAIO»

Sempre Iacovelli cita Di Vaio tra i contatti per taroccare Bologna Ba­ri 0-4. «Per Bologna-Bari, Masiel­lo mi disse che poteva sfruttare la conoscenza di Portanova che ave­va giocato con lui a Siena, nonché di Di Vaio».

PUGNI AL CAPITANO

Una discussione che sfocia in un match di pugilato tra capitano del Bari (Gillet) e vicecapitano (Masiello), nata dopo un’intervista di quest’ultimo. Gillet, ora al Bo­logna, interro­gato racconta di «un litigio verso gennaio, perché lui era andato in tra­smissione a parla­re di fatti che doveva­no restare negli spogliatoi». Marco Rossi aggiunge: «Si sono presi a botte, davanti a tutti, fuori dallo stadio». Per Gillet è una resa dei conti sportiva, il pm ipotizza al­tri motivi: «Masiello dice che lei gli avrebbe detto: “Tu pensi solo al tuo orticello,ai fatti tuoi”,è così?».

Gillet taglia corto: «Secondo me lui si parava il culo (…)per farsi di­re “ eh va bè,è l’unico che ha le pal­le di parlare..”».

ALMIRON URLA A CENA

Ancora battibecchi. Iacovelli rac­conta che al ristorante Due Ghiot­toni Almiron accusò i giocatori al tavolo di essersi vendute le parti­te. Scoppiò una lite sedata a fatica.

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