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Scommettete su di lui: può essere un affare

Passare dalla scrivania alla panchina è una scommessa, in tutti i sensi. E per i bookmaker è una scommessa ardita. Poco conta che il Milan campione d’Italia 2009-2010 sia dato mediamente a 7,50, contro il 3 della Juventus, il 25 della Roma ed il clamoroso 1,80 dell’Inter: per gli amanti del bicchiere mezzo pieno significa pur sempre che una squadra reduce da un precampionato deludente viene accreditata del 13% (100 diviso la quota) di possibilità di vincere l’ex campionato più bello del mondo. Poco (anche se non proprio niente) il che rende più evidente la scarsa aspettativa del mercato per Leonardo.
Le quote sul primo allenatore della serie A ad essere esonerato sono in continua evoluzione, anche perché la maggior parte dei bookmaker ufficiali non le offre e quindi per puntare sui «fired» bisogna andare su mercati dove grandi scostamenti da un’ora all’altra sono normali. Il candidato numero uno è comunque Ruotolo, dato a 5,50, ma è clamoroso come fra il tecnico del Livorno e quello della terza teorica forza del campionato ci siano davvero pochissimi colleghi. Ventura a 7, Zenga a 8 (bella quota, considerando le tacche sulla fusoliera di Zamparini), Donadoni a 11 e poi si arriva a Leonardo, pagato 15. Ovvio il confronto con un altro esordiente come Ciro Ferrara, che viene dal mercato considerato come Mourinho e Spalletti: tutti con quote intorno ai 30. In altre parole Ferrara come allenatore viene considerato il doppio del campione del mondo 1994 nonostante l’organico della Juventus sia ritenuto superiore a quello del Milan (e quindi i fallimenti maggiormente imputabili a chi siede in panchina). Forzato ma curioso il confronto con il primo esonerato della Premier League: Ancelotti viene pagato quasi a 40, addirittura come gli intoccabili Ferguson e Wenger. Più inquietante il modo in cui domanda ed offerta si incrociano su Leonardo «esonero assoluto», cioè cacciato dalla panchina rossonera durante la stagione in qualsiasi momento: totonero e totogrigio pagano questa eventualità a 3,50, che con la solita traduzione significa che il mercato dà il brasiliano di passaggio al 28,5%. Bisogna ricordare che non si tratta di probabilità solo sportive o basate su informazioni da insider, ma anche su quello che i giocatori di grossa taglia «credono», costringendo così il banco ad adeguarsi con meccanismi spesso applicati a spanne. Conclusione facile: mezzo mondo scommette sul fatto che il Milan sia decente ma soprattutto che Leonardo sia di passaggio. E se fosse invece vero il contrario? Scommettere invece su di lui (cioè per lui) diventerebbe un buon affare.


stefano@indiscreto.it

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