L'uomo in meno

"La sconfitta brucia", "Non possiamo prendere certi gol": tutte le scelte sbagliate di Inzaghi

Inzaghi parla di episodi e della bravura di Maignan, ma la verità sulla sua Inter è un'altra. Tra scelte sbagliate di formazione e condizione fisica approssimativa è lui il responsabile della sconfitta nel derby

"La sconfitta brucia", "Non possiamo prendere certi gol": tutte le scelte sbagliate di Inzaghi

Il Milan di Stefano Pioli ha inflitto una bruciante sconfitta all'Inter di Simone Inzaghi e al termine del derby meneghino, il tecnico nerazzurro non ha nascosto tutta la sua amarezza ai microfoni di Dazn: "Aspetti positivi? Si, ma adesso mi brucia. Per i nostri tifosi e per la nostra società. Contro il Milan sono state sempre partite aperte e decise dagli episodi, questa sera dovevamo fare di più", l'analisi del match di Inzaghi che è poi entrato nello specifico bacchettando un po' i suoi: "L’inizio è stato equilibrato, abbiamo fatto un ottimo gol poi dopo il pareggio abbiamo avuto un blackout. In un derby non possiamo concedere gol del genere. Alla fine avremmo meritato il pari, ma quella mezz’ora ha lasciato a desiderare”.

"Con la Lazio è stata una partita diversa. Per fare due gol stasera abbiamo fatto tanta fatica. Abbiamo trovato un portiere fortissimo, ma purtroppo ci fanno gol con troppa facilità", l'analisi di Simone Inzaghi. La cosa che allarma non sono solo le due sconfitte in cinque partite contro Lazio e Milan, ma il fatto che la difesa ha già incassato 8 reti: "Questa è la stessa squadra che è stata otto partite senza prendere gol. I numeri vanno letti, noi facciamo fatica a fare gol. Ne avremmo potuti fare di più se non ci fosse stato Maignan sulla nostra strada".

Errori di formazione e di gestione

Inzaghi parla di episodi ma in realtà la sua squadra ha mostrato diverse lacune nel derby e in queste prime cinque uscite in generale. La condizione fisica appare approssimativa ma anche alcune sue scelte stanno lasciando a desiderare. Nel derby, infatti, senza un gigante come Romelu Lukaku ha deciso di affidarsi a Joaquin Correa che forse sarebbe stato più utile a partita in corso con il Milan più stanco. L'ingresso tardivo di Edin Dzeko ha sposato l'inerzia dalla parte dei nerazzurri che hanno accorciato le distanze con il bosniaco ma che non sono poi riusciti a siglare il gol del pareggio.

Non solo questo errore, visto che Robin Gosens è finito nel dimenticatoio nonostante Matteo Darmian nel derby abbia disputato, come sempre, un'ottima partita su quella fascia. L'investimento da 20 milioni di euro pesa e non poco, con il tedesco che sembra lontano parente di quello ammirato con la maglia dell'Atalanta. Se in tutto si aggiunge la scarsa vena di Nicolò Barella e le continue amnesie difensive di Stefan de Vrij, il gioco è fatto ma per il Milan.

Porte girevoli

Infine, errore forse ben più grave commesso dall'allenatore piacentino, è anche il voler continuare a puntare su Samir Handanovic, capitano della squadra ma anche capitano di mille battaglia, grande portiere che da qualche stagione a questa parte, però, ha iniziato a sentire il peso dell'età che avanza. Contro il Milan, infatti, i primi due gol dei rossoneri sono sembrati alla portata del portiere sloveno che nella prima circostanza è solo riuscito a deviare il tiro di piatto sinistro di Rafael Leao. Nella seconda, invece, si è buttato in ritardo sulla conclusione di Giroud. Di contro, Maignan è stato decisivo sul 3-2 per il Milan su Lautaro Martinez prima, su Dzeko poi e su Calhanoglu infine.

Chissà cosa accadrebbe, se l'ex allenatore della Lazio avesse la forza e il coraggio di puntare sul giovane André Onana di ben 12 anni minore rispetto allo sloveno che merita più di una chance visto che è il nuovo che avanza e dato che Handanovic non è più la saracinesca di qualche anno fa.

Sponda rossonera, invece, ecco i tre interventi decisivi dello strepitoso Mike Maignan che hanno permesso al Diavolo di vincere il derby e di mandare all'inferno l'Inter e Simone Inzaghi che per tutte le ragioni sopracitate è l'uomo in meno della settimana.

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