A Tokyo questa mattina si è giocata una partita che è tutto tranne che una semplice partita. L'Ajinomoto Stadium ha ospitato infatti la caldissima sfida tra Corea del Nord e Corea del Sud, in occasione della seconda giornata del girone finale della Coppa d'Asia orientale. Un match che non ha semplicemente messo di fronte due squadre, ma che ha visto scontrarsi due nazioni geograficamente così vicine, ma politicamente agli antipodi. A causa della crisi internazionale tra Kim Jong-un e gli Stati Uniti di Donald Trump, questa partita ha avuto a livello mondiale una risonanza di gran lunga maggiore rispetto a qualsiasi altra partita di Coppa d'Asia orientale mai disputata. E il calcio, purtroppo, in questo caso c'entra fino ad un certo punto.
Come già successo nel corso degli anni Novanta, la speranza è quella che, attraverso lo sport, le due Coree possano intraprendere un percorso verso la riconciliazione, partendo proprio da questa partita. Partita che, inoltre, poteva anche non essere disputata, dato che per la Corea del Nord non è stato facile arrivare in Giappone, e non solo perché, a differenza di Cina, Giappone e SudCorea, ha dovuto prima vincere un girone di qualificazione. A causa della tensione globale, infatti, il governo giapponese aveva vietato l'ingresso entro i propri confini a tutti i cittadini provenienti dalla Corea del Nord ed i calciatori di Pyongyang, quindi, sono stati costretti a richiedere un visto speciale.
Tornando al campo, la SudCorea è arrivata a questa sfida dopo il pareggio con la Cina di Lippi nella prima gara. La Corea del Nord, invece, pur disputando un'ottima gara, è stata battuta 1 a 0 dal Giappone.
AnB
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