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Sede processo sui conti Juve, deciderà la Cassazione

Un'altra dozzina di giorni di incertezza, almeno per quel che riguarda i punti di penalizzazione in classifica

Sede processo sui conti Juve, deciderà la Cassazione

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Un'altra dozzina di giorni di incertezza, almeno per quel che riguarda i punti di penalizzazione in classifica. È stata infatti fissata al 22 maggio l'udienza presso la Corte d'Appello federale per rivalutare la sanzione nei confronti della Juventus relativa al caso plusvalenze: decisione arrivata ieri, due giorni dopo la pubblicazione delle motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni che il 20 aprile aveva rinviato alla Corte il procedimento per la ridefinizione del meno 15 punti inizialmente inflitto ai bianconeri. «Cosa non ci convince delle motivazioni del Collegio di Garanzia? Tanti argomenti, però abbiamo vari spunti per tornare a combattere davanti alla Corte federale d'Appello»: così si è espresso Maurizio Bellacosa, legale della Juventus, uscendo dall'aula del tribunale di Torino.

«Adesso cominciamo a lavorare alla memoria difensiva, che dovremo depositare entro il 17 maggio». Nella serata di lunedì 22, peraltro, la squadra di Allegri ospiterà l'Empoli nella terz'ultima giornata di campionato: a quel punto mancheranno poi soltanto le partite contro Milan e Udinese che, a seconda della quasi scontata nuova penalizzazione, potrebbero avere un valore relativo ai fini della classifica.

Per quello che riguarda i conti della Juventus, sarà poi la Cassazione a decidere se il processo Prisma dovrà essere celebrato a Torino o in altra sede: lo ha annunciato il gup Marco Picco, che ha interpellato la Suprema Corte affinché si pronunci sulla questione di competenza territoriale sollevata dalla difesa bianconera, secondo cui il processo andrebbe spostato a Milano o a Roma. Il giudice («ha valutato seria la questione e deciso in maniera ragionevole», il commento di Bellacosa) ha anche fissato per il prossimo 26 ottobre la ripresa dell'udienza preliminare.

E il fondo libico Lafico, in qualità di azionista, ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile non contro il club ma contro una serie di imputati, tra cui l'ex presidente Andrea Agnelli (foto), rivendicando un risarcimento di due milioni di euro.

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