La prima tegola caduta sul capo di Clarence Seedorf si chiama Pazzini. Appena rientrato da un lungo infortunio (fu operato il 23 maggio scorso al ginocchio destro), l'attaccante si è di nuovo fermato per la lesione di un muscolo adduttore della stessa gamba riportata nel match di coppa Italia contro lo Spezia. Tra 8-10 giorni verranno effettuate altre indagini strumentali per quantificare la prognosi, ma dai primi riscontri si parla al massimo di un paio di settimane di assenza. Non c'è dunque pace per il bomber di Pescia, rientrato il 22 dicembre in occasione del derby contro l'Inter perso per 1-0 e tornato al gol proprio contro i liguri dopo otto mesi di digiuno. Lo stop del «Pazzo» e la cessione di Matri rischiano di sguarnire il reparto offensivo rossonero, per ora rinforzato dall'arrivo di Honda.
Oggi Seedorf, che ha deciso di programmare più allenamenti al pomeriggio e pensa a un 4-2-3-1 come modulo tattico, terrà la sua prima conferenza stampa da allenatore del Milan, alla vigilia del posticipo con il Verona nel quale potrà sedere in panchina nonostante non abbia ancora il patentino. «Chi è iscritto al corso Uefa-Pro, in deroga, può cominciare ad allenare. È il caso di Lopez, è stato il caso di Liverani», ha spiegato il presidente dell'Assoallenatori Ulivieri.
E ieri l'ex calciatore del Suriname ha ricevuto la gradita visita di Fabio Capello, che lo aveva avuto come giocatore a Madrid. «È stato un piacere venire a vederlo lavorare - così l'attuale ct della Russia -.
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