Nella burrasca dove il basket e il presidente federale hanno lasciato andare alla deriva Meo Sacchetti che ci aveva ridato un posto al tavolo delle Olimpiadi, e imbarcato Gianmarco Pozzecco, un brigantino lussuoso ci porta nella finale scudetto annunciata. Storica. Olimpia Milano e Virtus Bologna rivali splendide dal 1950. Le più titolate, 28 e 16 scudetti. Da stasera sul campo della Fiera bolognese che spetta ai primi della classifica, giocando ogni due giorni, in una finale al meglio delle 7 partite, l'ultima sarebbe il 20 giugno. Tutte in diretta televisiva, Eurosport o Rai scegliete voi per notti che si spera magiche, alle 21 nella casa dei campioni in carica alle 20.30 in quella della sfidante che ha perso tutte e 4 le volte nell'era moderna.
L'anno scorso la favorita Milano perse 4-0 contro una Virtus più fresca, motivata. Questa volta la competenza dice che i più forti sembrano quelli che hanno tolto a Milano la testa della classifica nel finale di un campionato illuminato fra tante mediocrità, dalle imprese di Tortona, la rivelazione, Sassari e Brescia mentre Venezia espiava i suoi errori come Brindisi.
Armani e Segafredo, il grande stilista contro il Zanetti di Villorba re del caffè. Aroma e moda per una sfida che dovrebbe accendere la luce su un mondo che, come il calcio, guarda più alla vetrina. Tutte e due, l'anno prossimo, saranno nell'Eurolega, tutte e due, già adesso, pensano al domani e questa campagna acquisti a bocce ancora in movimento, potrebbe essere una ragnatela pericolosa.
I generali in campo, Messina e Scariolo, hanno vinto tanto e dopo aver vinto scudetti da quasi esordienti ora rivogliono il tricolore nella maturità del loro lavoro. L'allenatore di Milano, felice che il suo totem Hines abbia dichiarato di voler continuare, ha una squadra riposata che sembra pronta: «In campo due belle rivali come da settant'anni nella storia del nostro basket, due grandi proprietari. Si riparte da zero, noi per toglierci la polvere tossica dell'ultimo 4 a 0, loro per rivincere». Scariolo, fingendo di essere già appagato per quello che ha ottenuto in stagione chiede soltanto alla sua squadra di trovare dentro se stessa le motivazioni giuste: «La nostra stagione è già buona, spero che sia una sfida equa e lo dico senza voler entrare in questioni di politica sportiva». La politica a cui si riferisce Scariolo è quella che in vigilia ha fatto dichiarare a Bologna, attraverso Baraldi, di non essere tranquilla se gli arbitraggi non saranno all'altezza di una sfida fra grandi d'Europa.
Diecimila a Bologna, dodicimila al Forum, già questo dovrebbe accendere le luci sulla sfida storica, quella dove Milano, come dice Hines, il grande pivot bonsai, deve puntare su difesa e coralità, mentre Bologna sembra avere di tutto e di più.
Rodriguez e Teodosic per dipingere, Melli, Datome, Belinelli, Shields, Weems, Hackett, Shenghelia, i due arrivati da Mosca, ma soprattutto Jaiteh per sparigliare.A voi grandi del basket italiano l'onore e l'onere di farci divertire.
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