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Il "segreto" di Gasperini: la sua forza nella grafia

Dalla firma di Gian Piero Gasperini traspare non solo la bravura nel coordinare bene la squadra, ma anche un carattere tutt’altro che calmo

Il "segreto" di Gasperini: la sua forza nella grafia

Dalla firma (qui la foto) dell’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, traspare non solo la bravura nel coordinare bene la squadra, sapendo gestire e cogliendo nel modo migliore le abilità e le potenzialità dei suoi giocatori, ma anche un carattere tutt’altro che calmo. Egli, infatti, non solo s’infiamma in campo, ma vive tutto con la stessa viva passione sia a tavola (è un amante dei piaceri culinari) sia nella vita privata dove alterna a momenti di calma serena altri di vivace entusiasmo; almeno così si evince dalla sua firma dove passa da lettere minute ad allunghi ben marcati e prolungati verso il basso (vedi lettere “G” e “p”). È un fatto che chi frequenta come professione il mondo del calcio mette in evidenza tutto il proprio bagaglio fisico e l’abilità strategica per ottenere i traguardi più elevati con scalate vincenti. Così anche Gasperini, nell’omettere il proprio nome “Gian Piero” denuncia che per lui non conta tanto l’identità individuale, quanto l’essere ricordato come Gasperini, l’allenatore vincente dell’Atalanta. La sua sensibilità lo ha portato a vivere in prima persona la difficile fase della pandemia che ha invaso in maniera devastante la sua Bergamo, senza pero perdere la speranza di rinascita e, soprattutto, la voglia di vincere per dimostrare alla sua gente il suo attaccamento. Bergamo che insieme a Brescia, come ricorda nel suo libro ("La storia del Coronavirus a Bergamo e Brescia", edizioni Typimedia) Giuseppe Spatola, ha saputo rialzarsi mettendo da parte anche quella rivalità anche calcistica che le separa da tempo.

Il calcio e gli uomini che lo interpretano sanno a volte andare oltre la drammaticità degli eventi trovando il riscatto per una città sul campo e affidandosi al proprio comandante nelle tempeste, come è stato proprio Gian Piero Gasperini.

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