La Lazio chiama, la Juve risponde e mantiene le distanze. Sofferenza e rimonta per la Lazio; attesa, dominio e infine accademia per la Juve. Troppo netta la superiorità bianconera rispetto al Genoa. Unici patemi, se così si può dire, in un primo tempo giocato a una sola metà campo ma senza trovare il gol. Poi ecco quei due, i soliti due. Dybala e Cristiano Ronaldo, entrambi a segno per la terza volta di fila dopo Bologna e Lecce. Prima la maturità nel non perdere la calma poi due lampi, due magie, cui si aggiunge la perla firmata Douglas Costa a suggellare il dominio di una Signora che resta padrona.
Sarri decide di cambiare poco, con il rientro di Danilo, perdonato dopo l'ingenuo rosso contro il Bologna mentre in mezzo fiducia a Rabiot. In avanti con gli intoccabili Ronaldo e Dybala, ancora spazio per un Bernardeschi finalmente all'altezza. Singolare il caso di Pjanic. Da due giorni ufficialmente un giocatore del Barcellona nello scambio che ha portato Arthur in bianconero, eppure titolare, anche piuttosto sciolto e senza paure. Nicola invece lancia in avanti la coppia di torri Favilli-Pinamonti, rinunciando inizialmente ai piccoletti Pandev e Iago Falque, chiaro segno del tipo di gara che vuole impostare: baricentro basso e palla lunga in avanti per respirare. Una tattica che nel primo tempo funziona. Pochi fronzoli, tanta sofferenza ma punticino prezioso da portare in saccoccia. Perché da subito a far la partita è solo e soltanto la Juve con Perin chiamato a fare gli straordinari per fermare le botte da fuori di CR7, Dybala e Bernardeschi. Palla che gira da una parte all'altra, dominio assoluto. Tante volte, con il Genoa chiuso in maniera quasi ermetica, Ronaldo e compagni cercano e trovano la conclusione da fuori ma senza mai trovare lo spiraglio giusto.
Fatica e un pizzico di apprensione. Ma tutto passa, tutto si risolve quando in squadra si hanno giocatori di qualità superiore. Come Paulo Dybala, autentico trascinatore della Signora in questa fase di campionato. 5' del secondo tempo e l'argentino prende palla al limite, va in slalom tra i difensori del Genoa e con il suo sinistro disegna una traiettoria perfetta e imparabile per Perin. E pensare che la Joya è stato contagiato dal Covid 19 e sembrava guarire con difficoltà. Si temeva che potesse recuperare la condizione con fatica. E invece, dà spettacolo e guida la Juve. Sì perché il gol di Dybala stravolge i piani barricaderi del Genoa e permette alla Juve di giocare con più scioltezza e a campo più aperto. E così bastano 6' minuti a Ronaldo per copiare il gemello e trovare il gol del 2-0 con un bolide da fuori area.
Dybala e Ronaldo, che coppia. Un valore aggiunto non da poco per Sarri che gongola. Pensando anche che al Ferraris in panchina c'erano un Douglas Costa che entra e toglie una ragnatela dall'incrocio dei pali con un sinistro meraviglioso, e un certo Higuain che sta recuperando la condizione.
Mica gli ultimi arrivati. Poco conta per la Juve il gol, bello anche questo, di Pinamonti, primo su azione subito dopo il lockdown. La Juve c'è. Con la consapevolezza di una superiorità che se non diventa presunzione è davvero dura da scalfire.
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