L'occasione della vita. La Lazio di Inzaghi, che veniva da cinque vittorie di fila in campionato (la striscia attualmente attiva più lunga del campionato), contro il Cagliari che, al contrario, arrivava alla sfida da 13 risultati negativi di fila. Visti i risultati che si erano registrati fra sabato e domenica la Lazio sapeva che, vincendo, avrebbe agganciato la Roma al quarto posto, l'ultimo utile per qualificarsi alla prossima Champions League. Forse per la pressione dovuta a questo, sicuramente per lo schieramento particolarmente fitto disegnato dal tecnico sardo Di Francesco, i biancocelesti hanno però fatto fatica, nel primo tempo, a rendersi pericolosi: ci sono riusciti solo in due occasioni (buone parate di Cragno sulle conclusioni al volo di Luis Alberto e Immobile), dando però la sensazione di faticare a trovare spazio.
Nella ripresa i biancocelesti hanno alzato il ritmo, riuscendo a farsi più propositivi, senza eccedere in frenesia. Il Cagliari si è snaturato, lasciando campo e gioco alla Lazio, facendo di fatto catenaccio dall'inizio fino al gol di Immobile, arrivato al 16'. Il terzultimo posto in classifica ha spinto la squadra di Di Francesco a cercare maggiore concretezza, ma così ha interpretato il ruolo del topo, lasciando alla Lazio quello del gatto.
E così i biancocelesti hanno sfruttato l'occasione della vita, riprendendosi il quarto posto che nella scorsa stagione hanno curiosamente blindato proprio battendo i sardi all'Olimpico, tornando così in Champions dopo 13 anni. Qualcuno lo prenderà come un segno del destino...
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