Serena, regola e sorpresa Prima batte la Sharapova poi trova la Muguruza

Verso la finale del torneo di Wimbledon

Serena, regola e sorpresa Prima batte la Sharapova poi trova la Muguruza

nostro inviato a Wimbledon

«Nessuno batte Vitas Gerulaitis per 17 volte di fila» disse il fantastico Vitas Gerulaitis il giorno in cui alla fine sconfisse Connors. Si potrebbe dire più o meno la cosa di Maria Sharapova, anche se la cosa fa meno sorridere, soprattutto l'interessata: perché nessuno batte Maria Sharapova per 17 volte di fila, a meno che non sia Serena Williams. Qui a Wimbledon insomma la semifinale più attesa è stata dunque quella senza storia, un'esibizione muscolare di una Serena in formato Grande Slam, concetto però bandito dalle interviste pena una ripassata anche fuori dal campo. Con questa vittoria fanno 18-2 nel conteggio totale tra le due e visto che la seconda di Maria risale al 2004, ecco che il torneo femminile sembra già proprietà privata. Però...

Però dall'altra parte del tabellone è spuntata la finalista che non ti aspetti: Garbiñe Muguruza, nata in Venezuela, cresciuta a Barcellona e spagnola di passaporto, ha il carattere di quella che tanto non ha nulla da perdere. Belle gambe - tennisticamente parlando e non - spirito tranquillo, aggressività al punto giusto, è l'immagine del tennis col sorriso che tanto fa bene in un momento in cui tutto sembra così serio. Anche troppo. Ieri, contro la Radwanska, Garbiñe (che in basco vuol dire Immacolata, già proprio a Wimbledon...) ha ripreso il match dopo averlo dominato, finendo per vincere poi al terzo set: «Sono felice, arrivare in finale in un torneo del genere è quello che sogni. Ma non è che il trofeo sia un'ossessione. In realtà il tennis è la storia di una partita dopo l'altra e quindi io penso solo alla prossima. E poi diciamolo: domani mi alzerò lavandomi i denti come al solito, che cambia in fondo?». Nulla, per carità, però magari la Muguruza un po' fa pretattica quando dice che non sa se in Venezuela qualcuno la conosca e che anche in Spagna ci sono tennisti più famosi di lei, soprattutto uomini: «È difficile infilarsi in quel gruppo...». E magari pensa di potercela fare, Serena in fondo lei l'ha già battuta nel 2014 seppure sulla terra rossa del Roland Garros: «Quando ti succede nella vita di arrivare a giocarti una finale di Wimbledon, puoi solo augurarti di giocare contro di lei. È il massimo, è la più grande, è il top che ti può capitare».

Ci sarebbe anche da vincere eventualmente, ma a quel punto Garbine allarga il sorriso e si lava i denti come sempre.

RISULTATI. Muguruza b. Radwanska 6-2, 3-6, 6-3; S.Williams b. Sharapova 6-2, 6-4. Oggi semifinali uomini (dalle 14, Sky Sport): Djokovic-Wawrinka, Federer-Murray.

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