Sergio Arcobelli
Tre anni fa in uno spot pubblicitario di una nota casa di abbigliamento sportivo Sergio Ramos sentenziava così: «Sono un difensore con l'anima da centravanti». Mai citazione fu più vera. Perché i colpi di testa di martedì sera che hanno spezzato i sogni di gloria del Napoli sono solo gli ultimi di una lunga serie. Non a caso, è soprannominato l'«hombre del cabezazo», che descrive perfettamente quella che è la qualità più eccelsa del difensore andaluso: il colpo di testa. In un calcio moderno, dove i minimi dettagli fanno la differenza e le difese sono più difficili da scalfire, avere un jolly da pescare al momento giusto serve eccome. Quando Ramos si eleva al cielo per colpire di testa, difficilmente sbaglia. Lui che, delle 83 reti in carriera, ne ha segnate 48 con una inzuccata, è come un'ancora di salvezza quando non c'è più speranza. Perché la statistica che rispecchia in toto l'importanza del fattore-Ramos è che 18 dei suoi ultimi 21 colpi letali inferti agli avversari, sono arrivati in situazioni di svantaggio o di pareggio. Vale a dire, se si crea un problema, ci pensa lui a risolverlo. Colpo di testa che è diventata l'arma proibita (il 30enne centrale ha messo lo zampino in quattro finali) da quando Ancelotti si è seduto sulla panchina dei galacticos. Nel 2014, infatti, Ramos segnò prima all'Allianz Arena una doppietta nel 4-0 del Real sul Bayern di Guardiola. Poi quello allo scadere, al 93', che regalò la Decima Champions vinta solo ai supplementari con l'Atletico.
Se Ramos però è unico nel suo genere e nel suo modo di essere decisivo, negli ultimi dieci anni non è stato l'unico difensore in grado di decidere sfide da dentro o fuori. Guardando al nostro cortile, un certo Materazzi segnò, anche lui, di testa in una finale che resta nei nostri cuori, quella del Mondiale del 2006. Otto anni dopo, sempre la Francia subì un'incornata nei quarti di finale dell'edizione brasiliana.
In quell'occasione un altro difensore con il vizio del gol, Hummels, servito da Kroos (autore dei due assist pure martedì col Napoli), decise la sfida che poi avrebbe portato i tedeschi a vincere il titolo. Come dimenticare il colpo di testa letale di Ivanovic nella finale di Europa League vinta dal Chelsea sul Benfica. Bomber non si nasce, ma si diventa. Sergio Ramos insegna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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