Coronavirus

Serie C, l'urlo dei calciatori senza futuro

Mille euro, alcuni senza stipendio da dicembre. Obiettivo cassa integrazione

Serie C, l'urlo dei calciatori senza futuro

L'inchiesta sulle difficoltà economiche dei calciatori di Lega Pro ha fatto rumore. Tanti messaggi di sostegno ai ragazzi che ci hanno raccontato difficoltà e problematiche in caso di congelamento degli stipendi. Una possibile soluzione per far fronte alla crisi era arrivata dal terzino 25enne Marco Picascia (Rimini) che guadagna il minimo federale (1200 euro al mese): «Basterebbe che la Serie A devolvesse il 2% degli ingaggi in favore della C e si risolverebbero i problemi di un'intera categoria. Per non parlare dei tanti ragazzi in difficoltà in Serie D, dove non ci sono tutele contrattuali». La proposta però non ha trovato terreno fertile: da via Rosellini non filtra, infatti, l'intento di un'azione solidale verso club e tesserati delle categorie inferiori. Inoltre è ancora in alto mare la trattativa tra la Lega di A e l'AIC in merito alla riduzione degli stipendi. Intanto a marzo alcuni club di Lega Pro non hanno saldato le mensilità di gennaio e febbraio, con i tesserati che hanno percepito l'ultimo stipendio a dicembre.

È il caso del 27enne Momo Laaribi della Casertana. Professione centrocampista (21 gol in 160 presenze in carriera): «Per anni ho giocato in D a 700 euro al mese e dopo gli allenamenti facevo il cameriere. Tanti sacrifici e doppio lavoro, sognando di arrivare in alto col pallone. Purtroppo a Caserta la crisi economica ha avuto impatti fortissimi sulle attività del presidente, che non ha potuto mantenere gli impegni per gli stipendi di gennaio e febbraio. Ecco perché il taglio degli emolumenti sarebbe drammatico per tanti di noi. Molti guadagnano tra i 1200 e i 2000 euro al mese, viviamo in 3-4 in appartamento e tra affitto, mangiare e rate della macchina se ne vanno gran parte dei guadagni. A fine mese riesco a mettere via solo 200-300 euro. Sarebbe dura mantenersi, se non dovessimo vedere più un euro da qui a fine stagione. Iniziamo ad avere timore per il nostro futuro. L'AIC deve darci una mano».

L'allarme è stato immediatamente raccolto dai presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, sceso in campo per trovare una soluzione (cassa integrazione) a tutela di tutti. Oggi riunione di Lega via Skype con diversi temi all'ordine del giorno: dal futuro dei campionati (diversi club spingono per non giocare e qualcuno addirittura ipotizza l'annullamento del campionato 2019/20) alla questione emolumenti. La proposta dei presidenti ai calciatori sarà la seguente: chi prende meno di 30mila euro netti all'anno rinuncia a una mensilità, che gli verrà pagata dal fondo di garanzia. Chi guadagna dai 30 ai 50mila euro si taglia l'ingaggio di un mese, che verrà ricoperto in parte dalla cassa integrazione.

Infine chi percepisce più di 50mila euro a stagione dovrà rinunciare a due mesi di stipendio. Basterà?

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