Che campionato sarà? Giochiamo d'attacco e divertiamoci? Oppure la parola alla difesa secondo le migliori tradizioni? Visto il dannarsi delle squadre top italiane intorno a centravanti veri, presunti, sognati e perduti dovrebbe valere la prima ipotesi. Il secondo indizio arriva dalle amichevoli estive che dicono poco, spesso ingannano, qualcosa insegnano: le difese delle grandi squadre hanno subito gol come fossero gruviera. Se ne sono andati alcuni difensori di valore, sono arrivati portieri e qualche stopper non proprio a qualità controllata, una miriade di giocatori esterni che non sempre sanno difendere, insomma non c'è gran attenzione alla fase difensiva. Molto di più a quella offensiva: le grandi si sono rinforzate con centrocampisti d'assalto, gente che tiene il gol nel piede, ed è stato tutto un sussultare per attaccanti mai arrivati. Valga per tutti un'idea: sognare va bene. Ma poi bisogna segnare. Ad oggi solo il Napoli ha salvato Osimhen dalla voracità araba. L'Inter continua ad inseguire il centravanti che non c'è: dopo l'infinita serie di nomi che costavano troppo, ora tocca ad Arnautovic. Comunque arriverà un numero nove da saldo. Acquisto da mercato rionale, più che fiera delle vanità. Il Milan rischia di far venire il mal di testa al povero Giroud ancora senza alternativa. E la Juve se la giocherà con il centravanti che non vuole (Vlahovic). Solo l'Atalanta ha dimostrato come si compra, acquisendo El Bilal Tourè per 30 milioni, cifra monstre e mostruosa per le sue abitudini, acchiappando al volo lo Scamacca diretto a Milano e chissà non diventi centravanti da nazionale. Gasperini, poi, si diletterà nella prova del fuoco: far diventare giocatore da serie A il De Ketelaere disperato flop del Milan. La Lazio si è dotata di un argentino, Valentin Castellanos, con 13 gol all'attivo nel Girona ma soprattutto un poker rifilato al Real Madrid. Buona compagnia per Immobile, capofila italiano dei centravanti anche se Retegui, socio di nazionale, promette bene per il Genoa. L'Argentina pare abbia ben rifornito la serie A inviando pure Lucas Beltran alla Fiorentina, dotato di 16 reti in 32 partite con il River Plate. Un altro che potrebbe essere arruolato in nazionale.
E qui cascano le grandi: visti i tanti sogni finiti contro il muro dei danari, forse era il caso di cercare qualche speranza nostrana. Sono rientrati da lidi esteri Scamacca e Lucca, Retegui valeva il rischio. Direte: servono danari. Abbiamo tutti compreso che le grandi giocano d'attacco, ma quando serve acquistare sono sempre in difesa. Eppure i figli di papà, Weah e Thuram, sono arrivati con grandi speranze. Il Milan ha riformulato un centrocampo con l'idea di giocare in avanti.
Allegri non avrà l'ambito Lukaku, desiderio francamente stravagante, però non gli mancano i centravanti. Il Napoli garantisce continuità là davanti. Finora sono almeno 25 i centravanti/attaccanti con maglie nuove. Chissà se basterà per vincere? O forse un giorno ricorderemo che il miglior attacco è la difesa.
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