Coronavirus

Serie A "salva" ma con un calciatore positivo al coronavirus il campionato si fermerà

Il governo ha deciso che la Serie A potrà andare avanti ma solo a porte chiuse fino al 3 aprile. Se uno degli oltre 600 calciatori però dovesse risultare positivo al tampone del Covid-19 l'ingranaggio si fermerebbe

Serie A "salva" ma con un calciatore positivo al coronavirus il campionato si fermerà

La Serie A è salva, almeno per ora. Il Dpmc emanato ieri dal governo è stato netto: "Sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, nei Comuni diversi da quelli della zona rossa. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolti all'interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono consentiti esclusivamente nel rispetto delle raccomandazioni previste".

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora aveva dato una piccola ma concreta indiscrezione su quello si stava dibattendo a Palazzo Chigi: "Partite a porte chiuse? Si va verso questo tipo di provvedimento. Tutte le attività, anche del campionato, ma nel rispetto della salute per tutti". La Serie A dunque si giocherà rigorosamente a porte chiuse almeno fino al 3 aprile giorno in cui si deciderà se continuare così o se poter aprire al pubblico ma questo dipenderà da come si evolverà la questione coronavirus da qui alle prossime quattro settimane.

Giocattolo a rischio rottura

Andrea Agnelli e Steven Zhang sono stati concilianti in un'intervista concessa al Financial Times ed hanno usato toni pacati per commentare quanto sta avvenendo in Italia e nel mondo del calcio. I due presidenti hanno affermato di essere d'accordo con la scelta del governo ma il "giocattolo Serie A" rischia seriamente di rompersi. Il corriere.it, infatti, si chiede cosa succederebbe se uno tra gli oltre 600 giocatori in rosa nelle venti squadre di A o anche uno tra i mille professionisti che a vario titolo lavorano a contatto con le squadre o uno dei circa 30 arbitri impegnati fin qui, o anche solo uno dei loro familiari, si scoprisse positivo al coronavirus?.

Al momento non c'è questo rischio, ma nel caso in cui anche uno solo degli interpreti dovesse risultare positivo al tampone del coronavirus il campionato di Serie A come di qualsiasi altra lega nazionale e non dovrebbe interrompersi con una serie di problematiche infinite per il club. Basti pensare che in Serie C ci sono già due casi di quarantena per la Pianese e la Juventus Under 23. Tra i giocatori della squadra toscana ci sono stati positivi al Covid-19: tutti i giocatori sono dovuti andare in quarantena per quindici giorni, mentre gli avversari della Juve under 23 hanno sospeso gli allenamenti e vengono tenuti sotto controllo.

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