La serie A su Sky e Perform per 973 milioni Salvo 90° minuto, ma non per il sabato sera

Mediaset: «Bando squilibrato, chiesto diritto di ritrasmissione delle gare»

Matteo Basile

Più che una trattativa una telenovela. Con aspetti stucchevoli e con variabili a sorpresa che spuntavano di volta in volta. Ma ora è tutto finito, finalmente. Adesso è tutto chiaro. I diritti tv per i campionati di calcio 2018/2021 sono stati assegnati congiuntamente a Sky e Perform. Lo ha annunciato il presidente della lega di Serie A Gaetano Micciché ieri sera, al termine dell'ennesima giornata di trattative tra caos e rinvii. Ma alla fine si è trovata la quadratura del cerchio con soddisfazione da parte di, quasi, tutte le parti. «La Lega di A ricava 973 milioni a stagione, più un bonus di 150 milioni legati a determinati parametri, che si vanno ad aggiungere in base a risultati variabili di Sky e Perform, in funzione del numero di abbonati e ricavi delle due società. Siamo molto soddisfatti», ha spiegato Micciché. «È stato raggiunto un importo superiore a 973 milioni di euro, circa 20% in più rispetto alle offerte di gennaio. Calcolando anche i diritti venduti allestero, il complessivo valore del calcio italiano, tra cessioni odierne e quelle già fatte, supera il miliardo e quattrocentomila euro», ha aggiunto.

Sky si aggiudica la parte principale delle partite (i primi due pacchetti, 266 partite in totale), Perform la gara di mezzogiorno, l'anticipo del sabato sera e una della domenica. Ciò fa sì che per gli utenti italiani che seguono il pallone in tv non cambi nulla. A patto che le trattative già in corso tra i due soggetti vincitori va a buon fine: «Pensiamo che ci siano trattative in corso tra sky e Perform, quindi mi auguro che si eviti il doppio abbonamento», ha confermato Micciché. Altra notizia importante per l'utenza nazional-popolare-calcistica, la sopravvivenza di 90º minuto, storica trasmissione che trasmette da decenni i gol in chiaro. «Siamo riusciti a ottenere maggiore elasticità da parte dei soggetti aggiudicatari per le trasmissioni in chiaro ha spiegato Micciché - 90º Minuto andrà in onda anche quest'anno e certamente per i prossimi tre», anche se resta confermato l'embargo per le immagini del posticipo del sabato sera.

La giornata in Lega è stata lunga e complessa, come ormai da abitudine in queste occasioni. Inizialmente in corsa c'erano Sky, Perform e Mediaset mentre Mediapro e Tim, che pure sembravano in lizza nei giorni scorsi, non hanno presentato nessuna offerta. Il prezzo minimo richiesto dalla lega calcio era di 1,1 miliardi di euro a stagione. La richiesta non è stata esaudita dall'apertura delle buste e quindi si è arrivati alla fase due, quella del rilancio delle offerte con i tre broadcaster che hanno presentato la loro proposta con la possibilità di alzare la posta in palio per tutti e i tre pacchetti oggetto dell'offerta. A questo punto Mediaset si è sfilata, lasciando in corsa soltanto Sky e Perform che poi si sono aggiudicati i diritti.

«Bando squilibrato, stiamo già procedendo a richiedere per iscritto agli aggiudicatari dei diritti le condizioni della ritrasmissione dei match per i clienti Premium sul digitale terrestre», ha comunicato Mediaset.

«È stata una giornata importantissima per il nostro calcio e il nostro Paese», ha chiosato Micciché. E la fine di una telenovela lunga, complessa e per nulla entusiasmante che finalmente è arrivata alla fine.

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