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Da Calenda a Salvini: bufera su Dazn. Ecco cosa è successo

La stagione 2022-2023 è iniziata nella giornata di ieri con gli utenti che si sono lamentati del disservizio fornito da Dazn

Da Calenda a Salvini: bufera su Dazn. Ecco cosa è successo

Stagione nuova polemiche vecchie. La Serie A 2022-2023 è partita con il botto ma gli utenti si stanno ancora una volta lamentando del servizio fornito da Dazn. Dopo le lamentele di ieri di Enrico Mentana che con un post su Instagram aveva criticato il disservizio per Lecce-Inter, oggi anche il leader delle Laga Matteo Salvini ha espresso tutto il suo dissenso, da abbonato alla piattaforma che detiene i diritti della Serie A per il triennio 2022-2024. "Da abbonato a #Dazn #credo che il servizio che stanno offrendo faccia schifo". Anche il leader di Azione, Carlo Calenda e l’account ufficiale del Partito democratico hanno punto la piattaforma che trasmette le partite del massimo campionato di Serie A in streaming.

Mentana, nella giornata di ieri si era lamentato del servizio fornito da Dazn durante Lecce-Inter: "Dopo mezz'ora che guardo Lecce-Inter, Dazn mi oscura la partita e mi chiede di riabbonarmi, dopo avermi regolarmente spillato i soldi ogni mese. Dazn, cordialmente: impara a rispettare i clienti". L’hashtag #Dazn, tra l'altro, è al top tra le tendenze di Twitter, con diversi utenti, non solo da parte di personaggi famosi, che hanno espresso tutto il loro dissenso per un servizio che purtroppo sta facendo acqua da tutte le parti.

Twitter in tilt

L'hashtag #Dazn ha spopolato su Twitter con diversi utenti che si sono lamentati del fatto di non riuscire a vedere le partite: "Da oggi pomeriggio. Così. Ma è la pirateria che uccide il calcio", "Quel che mi fa infuriare della questione #DAZN è che è un'azienda dove lavorano amici e colleghi giornalisti di alto spessore. E che valgono molto di più di un servizio tecnico di bassa lega, di un calcio italiano svenduto al miglior offerente ma senza competenza", e ancora: "Peggio di #Dazn solo i politici - tutti - addosso a fare un giro extra di campagna elettorale. Che roba triste, fioi", "Se domani i quotidiani sportivi non apriranno con titoli a 9 colonne le loro prime pagine con lo scandalo #DAZN, saranno ufficialmente simili a loro.

Uno scandalo inaccettabile".

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