Seul 1988. Gli Abbagnale vincono tutto. Corcione: "La pagina bella di una fiaba"

Giuseppe e Carmine con il timoniere Di Capua trionfano nel due con conquistando il secondo oro olimpico consecutivo. Agostino stravince nel quattro di coppia. Corcione sul Giornale: "Tre medaglie in un giorno figlie di anni di sacrifici e nemici invisibili"

La pagina sportiva del «Giornale» che festeggia la vittoria degli Abbagnale
La pagina sportiva del «Giornale» che festeggia la vittoria degli Abbagnale

Giuseppe (nato nel 1959), Carmine (1962) e Agostino (1966) Abbagnale, tutti e tre di Pompei, sono forse la famiglia più celebre e decorata della storia del sport italiano. Nel canottaggio Carmine e Giuseppe, insieme al timoniere Giuseppe Di Capua, hanno vinto due titoli olimpici e sette mondiali[1], Agostino ha vinto due ori olimpici e mondiali nel quattro di coppia ed uno olimpico nel due di coppia oltre a un argento sempre nel due di coppia e uno nell'otto con ai mondiali. Così Massimo Corcione sul «Giornale» li racconta dopo le vittorie di Seul 1988.[/1].«Vinsero felici e contenti. La favola della famiglia Abbagnale è arrivata alla pagina più bella, ma non è ancora l’ultima. Tre medaglie d’oro per tre fratelli, e per giunta nello stesso giorno: roba da Guinness dei primati, uno spazio conquistato a colpi di remo nella piccola storia dello sport mondiale. Hanno scelto il percorso più difficile, ma anche l’unico possibile. Da Messigno, frazione di Pompei, a Seul ci sono quindicimila chilometri e quindici anni di sacrifici, di fatica, di lotta contro mille ostacoli e nemici spesso invisibili. Quindici anni di sveglie alle cinque, di allenamenti all’alba, di serate troppo corte per essere vissute con gli amici al circolo. (...) A due passi dall’arrivo quando finanche il dottore ha sentito la voce mancargli in diretta tv, Peppiniello Di Capua ha dato l’ultima sferzata, necessaria a respingere l’attacco dei due tedeschi dell’Est. “Ma la soddisfazione più grande l’avevavmo provata in batteria: quel giorno ho pensato che la medaglia sarebbe arrivata. Non è presunzione, ma in finale mi sono subito accorto che gli inglesi non c’erano.

La gioia di Giuseppe vi sorprende’ Forse perché non riuscite a capire che cosa si prova a raggiungere una cosa attesa da quattro anni, la conclusione di una programmazione studiata con il nostro allenatore e costata sacrifici immensi“. (...) Vinsero felici e contenti. Vivranno felici e contenti?Massimo Corcione (26 settembre 1988)

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