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Seul 1988. La maratona dorata di Bordin. Eleni: "Un Ercole benedetto per sempre"

Gelindo Bordin è il primo italiano a vincere la medaglia d’oro in un’Olimpiade. In Corea mette tutti in fila, arriva solo sul traguardo e conquista tutti con la sua umanità. Eleni: "I soldi non cambieranno la vita del geometra con la faccia da Barabba"

Seul 1988. La maratona dorata di Bordin. Eleni: "Un Ercole benedetto per sempre"

Gelindo Bordin, classe 1959, vicentino di Longare, è stato il primo italiano a vincere la maratona olimpica, a Seul nel 1988, e l'unico campione olimpico a vincere la maratona di Boston, nel 1990. É stato anche bronzo ai mondiali e due volte oro agli Europei. Uno dei campioni più straordinari che l’atletica leggera italiana abbia mai espresso. Così Oscar Eleni sul «Giornale» lo racconta dopo l’oro di Seul. .«Al mercato della seta di Namdaemun, ieri mattina, per avere uno sconto bastava dire di essere fratelli italiani di Gelindo Bordin, per tirare sul prezzo, nel formicaio di Itaewon, dove la famiglia olimpica, in partenza, ha messo in crisi anche la produzione dei falsi d’autore, bastava restare nella scia del nostro barabba di Lumignano a cui la Corea ha regalato un altro giorno di sole, anche se la notte passate a brindare a pizzicarsi, per non scoprire di viaggiare in un sogno, aveva lasciato segni evidenti su quella bella faccia contadina su quell’Ercole che benediremo per tutta la vita (...) Ora lo aspettano tutti per la grande festa a Lumignano, una frazione di longara, la finalmente potrà bere le bottiglie che non ha voluto stappare qui tornando a casa all’alba quando si è rinfrescato mangiando soltanto un buon gelato. Per il geometra diplomato al Canova di Vicenza il futuro, almeno per il prossimo anno, non prevede impegni troppo pesanti, ha bisogno di rifiatare, rilassarsi sognando di poter arrivare con la forma di questi giorni a Boston per vincere una maratona che gli sta a cuore, sicuro di poter essere anche adesso il Gelindo di sempre.

“Spero proprio di non cambiare, anche i soldi non cambieranno nulla nella mia vita“».Oscar Eleni (4 ottobre 1988)

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